Ventenne morto in un dirupo, c'è un indagato per omicidio preterintenzionale / VIDEO

A Ubiale Clanezzo si indaga sulla morte del giovane: testimoni hanno raccontato di averlo visto scappare verso il bosco nel quale è stato recuperato il cadavere

Mamadou Lamine Thiam

Mamadou Lamine Thiam

Ubiale Clanezzo (Bergamo), 25 luglio 2017 - Ha tutti i contorni del giallo la morte di un ventenne senegalese, Mamadou Lamine Thiam (per gli amici Bara), residente ad Almè con la famiglia dall’età di 8 anni: il suo corpo privo di vita è stato trovato dai soccorritori in fondo a un dirupo, a una quindicina di metri, poco distante dal cimitero di Ubiale Clanezzo. E’morto per cause accidentali, è stata una tragica fatalità, oppure è successo altro?. Proprio per fare chiarezza il magistrato di turno, Fabio Pelosi, ha disposto l’autopsia, che si svolgerà venerdì mattina. E intanto ha aperto un fascicolo per omicidio preterintenzionale a carico di un 50enne del posto, incensurato, che sabato sera, giorno dell’episodio, prestava servizio d’ordine come volontario. Sentito per ricostruire i fatti, l’uomo è stato tutt’altro che collaborativo. Perché tenere questo atteggiamento? Forse nasconde qualcosa di importante? Teatro della vicenda la “Ubiale power sound”, festa allestita al campo sportivo del paese, manifestazione giunta al suo dodicesimo anno. E lì quella sera c’era anche Mamadou Bara assieme a suoi amici. Secondo una prima ricostruzione da parte dei carabinieri della Compagnia di Zogno, il ventenne, sotto gli effetti dell’alcol, avrebbe avuto un primo alterco con un minore che serviva ai tavoli della festa.

Dal racconto di alcuni testimoni, Mamadou gli avrebbe rifilato una testata al punto da procurargli una ferita suturata con tre punti. I genitori del ragazzo ieri mattina hanno presentato denuncia per lesioni. Può darsi, ma sono delle ipotesi, che il minore abbia raccontato ciò che gli era accaduto agli uomini del servizio d’ordine con cui più tardi la vittima, ubriaco, avrebbe avuto un secondo litigio dove sono volati anche pugni e calci. A quel punto, sempre secondo la ricostruzione degli investigatori, Mamadou Bara per scappare agli aggressori sarebbe scappato verso la zona del cimitero, senza pensare che in fondo c’era il dirupo. Secondo quanto raccontato dal padre del giovane, Sidy, 58 anni, il figlio sarebbe stato rincorso da tre persone che forse lo hanno anche visto cadere dopo aver scavalcato il muretto. Ma allora, come mai non hanno dato l’allarme per prestare soccorso al senegalese? "Voglio giustizia per mio figlio – dice il padre – devono dirmi che cosa è successo veramente". Il giovane, nonostante il volo, non è morto subito. Anche su questo aspetto il pm vuol fare chiarezza.