Il provveditore: "Sostegno, graduatorie esaurite. Si ricorrerà a docenti senza titolo"

Bergamo, il provveditore fa il punto a una settimana dal ritorno in aula

Scuola (De Pascale)

Scuola (De Pascale)

Bergamo, 20 settembre 2016 - Una situazione “certamente non facile” ma, per carità, non si parli di caos. A una settimana dalla ripresa delle lezioni, la scuola bergamasca comincia a tracciare qualche bilancio. Non esaustivo, certamente, perché l’intrecciarsi di novità – chiamate dirette da parte dei presidi, graduatorie ad esaurimento, vincitori del cosiddetto “concorsone” – prorogherà almeno fino a fine mese il lavoro dell’Ufficio scolastico provinciale per dare un assetto definitivo (e si spera stabile) agli istituti del territorio. Un fatto, però, è certo, e la dirigente Patrizia Graziani lo scandisce a chiare lettere: «Il nostro personale ha operato con grande impegno. Al momento, effettuate le assegnazioni riferite alle chiamate e alle graduatorie, restano da quantificare i posti vacanti, da attribuire ai supplenti». Un’operazione non semplice riguardo alla quale, tuttavia, la stessa Graziani si sbilancia: «Ritengo verosimile, con un certo ottimismo, sia possibile concludere entro la fine della settimana; al massimo per lunedì 26 settembre». I nodi, tuttavia, non sono ancora tutti sciolti.

Rimane, per esempio, quello intricatissimo del sostegno, per il quale non ci sono neppure i candidati e i posti vacanti, solo in Bergamasca, sono qualche centinaio: «Le graduatorie – puntualizzano dall’ex Provveditorato – sono esaurite da tempo. Toccherà ai presidi provvedere, prima ricorrendo alle graduatorie interne, poi a quelle di istituti vicini e, in casi estremi, a quelle dei docenti privi di titolo». Un quadro denso di incognite sul quale, proprio ieri, ha richiamato l’attenzione anche il sindacato di categoria Snals riportando l’allarme lanciato, non solo per la Bergamasca, dall’Associazione italiana persone Down: «Sono sempre numerosi i ritardi nelle nomine dei docenti per il sostegno o degli assistenti. Quindi gli alunni con disabilità passano le prime settimane dell’anno, che a volte diventano anche i primi mesi, senza il necessario supporto o, nella migliore delle ipotesi, con un turnover di figure che si alternano per brevi periodi in attesa che l’organico sia quello definitivo».

«È un’annosa questione – ammette Graziani – e, per il nostro Paese, direi addirittura strutturale. Non disponiamo di docenti con titolo di specializzazione per il sostegno». Per avere, dunque, una “scuola a pieno regime” bisognerà pazientare ancora qualche tempo: «Entro settembre noi faremo la nostra parte; poi toccherà ai presidi. Colpe del Governo? Qualche sbavatura c’è stata ma molte situazioni sono state risolte con la conciliazione. Credo si debba tenere conto dell’insieme e della quantità di novità che si sono concentrate in breve tempo. Ma ora siamo davvero in dirittura d’arrivo».