La rabbia dei coltivatori: i campi non sono discariche

L'allarme della Coldiretti bergamasca: centinaia di segnalazioni sull'inciviltà di chi mette a rischio i terreni e danneggia il lavoro altrui

Un divano abbandonato in un campo coltivato

Un divano abbandonato in un campo coltivato

Bergamo, 28 marzo 2017 - I campi non sono una discarica! Bottiglie, divani, tappeti, addirittura una cassaforte: c’è davvero di tutto tra i rifiuti abbandonati nei terreni privati. La denuncia arriva dalla Coldiretti bergamasca che ogni anno raccoglie centinaia di segnalazioni da parte degli agricoltori, i quali con l’inizio della coltivazione dei terreni, devono aggiungere un lavoro, e una spesa, supplementare: ripulire i loro campi da cumuli di sporcizia.  Gli agricoltori bergamaschi non ci stanno e scendono in campo contro la maleducazione di quei cittadini che scambiano i loro terreni per un immondezzaio. Carta, plastica, legname, copertoni seminati ovunque nei terreni della provincia bergamasca, rischiano non solo di inquinare i campi e le coltivazioni, ma anche di provocare veri propri danni ai macchinari utilizzati dagli agricoltori, senza parlare poi della quantità di bottiglie di vetro frantumate e recuperata dai contadini, un vero attentato per la salute degli animali che vi pascolano, che rischierebbero di ferirsi gravemente.

"Un tappeto abbandonato - racconta Rolando Personeni, agricoltore di Brembate - si è attorcigliato nei dischi della mia falcia-condizionatrice, causandone il danneggiamento. E pensate che a soli cento metri c’è la stazione ecologica". Grande maleducazione in un paese come Bergamo in cui si è registrata negli ultimi dieci anni una forte diminuzione della produzione di rifiuti da parte delle famigli, quasi 62 chili in meno pro capite in città, e 37 nella provincia. Purtroppo si presta ancora troppa poca attenzione a ciò che non è di nostra proprietà, legalizzando gesti di estrema inciviltà."È incomprensibile e moralmente inaccettabile quanto la maleducazione di pochi rovini un bene collettivo. - ha affermato Alberto Brivio, presidente Coldiretti Bergamo - Facciamo un appello alle amministrazioni, affinché investano di più nella formazione dei giovani, nell’educazione civica, cosicché possano correggere anche le abitudini scorrette degli adulti, chiediamo maggiori controlli e sanzioni più severe". Non sono solo piccoli oggetti ad intasare i fossi, rogge e canali, da cui si tolgono anche metri cubi di spazzatura, ma ai bordi delle strade si vedono materassi, pneumatici e mobili.

"Sono agricoltore di Zanica nonché consigliere del Consorzio per la bonifica e irrigazione media pianura – dice Giorgio Piovanelli – e all’anno, spendiamo tre milioni di euro per lo smaltimento dei rifiuti. Ho visto persone recarsi appositamente nel mio terreno per depositate immondizia, ho trovato persino conigli morti, gettati nei canali e nelle rogge, creando rallentamenti nel lavoro agricolo, e spese di tasca nostra per opere di bonifica". Annualmente, diversi agricoltori, procedono con opere di sensibilizzazione per la bonifica, coinvolgendo associazioni e ragazzi, ma questo, sembra non fermare l’inciviltà.