Piario: morti sospette in ospedale, non regge l’accusa di omicidio

Nessun nesso certo tra decessi e somministrazione di Valium

Secondo i periti (nella foto) i malati deceduti erano in condizioni tali che il farmaco non poteva peggiorare  un quadro clinico già compromesso

Secondo i periti (nella foto) i malati deceduti erano in condizioni tali che il farmaco non poteva peggiorare un quadro clinico già compromesso

Bergamo, 22 agosto 2016 - L’inchiesta sulle morti sospette all’ospedale “Antonio Locatelli” di Piario continua, ma potrebbe alleggerirsi la posizione dell’unica indagata, l’infermiera di 43 anni Anna Rinelli, al momento accusta di omicidio preterintenzionale per aver somministrato, secondo la procura, Valium ai pazienti ricoverati nel reparto di Medicina. L’ipotesi di reato nei suoi confronti, infatti, potrebbere trasformarsi in maltrattamenti, oppure in somministrazione di medicinali in modo pericoloso per la salute pubblica. Salvo colpi di scena, questa sembra essere una via obbligata per gli inquirenti dopo gli esiti della consulenza richiesta dalla procura. Il pm Carmen Pugliese, titolare del fascicolo, non ha ancora preso una decisione a riguardo. Prima vuole leggere con attenzione i risultati della perizia dei medici legali Francesco De Ferrari e Andrea Verzelletti, dell’università di Brescia, e del tossicologo Angelo Groppi, dell’università di Pavia.

Secondo gli esperti è impossibile stabilire un nesso tra i decessi degli ex pazienti che erano ricoverati nel reparto di Medicina, lo stesso dove lavorava la Rinelli, e la somministrazione di Valium. E in particolare non si può sostenere, secondo i medici legali e il tossicologo, che la quantità di psicofarmaco sia stata tale da provocarne la morte (una quantità di Valium era stata trovata in tutti e cinque i cadaveri esumati in Valle Seriana, nonostante le cure non me prevedessero la somministrazione). Di più: il decesso dei malati, stando alle risultanze degli esperti, non può essere ritenuto inatteso, perchè erano già affetti da gravi patologie e eventuali dosi di Valium non avrebbero comunque peggiorato il loro quadro clinico già compromesso. Nel complesso, i medici legali hanno rilevato che, al di là del Valium, il trattamento ricevuto dai pazienti all’ospedale di Piario sarebbe stato adeguato.

Stando così le cose, diventa insostenibile l’accusa di omicidio preterintenzionale per l’infermiera Rinelli, che nel frattempo si è messa in aspettativa. Ma lo stralcio del capo di accusa più grave, o meglio la sua modifica, non significa la fone dell’inchiesta. Il pm, infatti, vuole capire se il Valium è stato somministrato ad altri pazienti che non ne avevano bisogno. Accertamenti che potrebbero configurare la responsabilità da parte del personale infermieristico in servizio al nosocomio della Valle Seriana.