Il paradiso della biodiversità: all’orto botanico 900 essenze da scoprire

Bergamo, ha riaperto ieri il gioiello dedicato a “Lorenzo Rota” di Bergamo

Due ragazze ammirano i fiori all’orto botanico

Due ragazze ammirano i fiori all’orto botanico

Bergamo, 2 marzo 2017 - Ha riaperto ieri e chiuderà alla fine di ottobre un piccolo paradiso della biodiversità: l’orto botanico “Lorenzo Rota” di Bergamo. Un percorso magico tra una quantità di specie e varietà differenti come ellebori e edgeworthia, tulipani, banani del Giappone, agavi, cordiline. Uno spazio verde che si sviluppa all’estremità nord-ovest delle mura venete seicentesche, custode di un patrimonio scientifico, storico e culturale senza eguali. Una superficie di quasi duemila metri quadrati, raggiungibile attraverso la scaletta di Colle Aperto, in prossimità della polveriera seicentesca, ospita ben 900 essenze differenti, buona parte delle quali collocate in micro habitat che riproducono gli ambienti naturali: piante carnivore (Drosera carnivora), piante acquatiche e officinali, fior di loto, il papiro, la palma del Madagascar, canna da zucchero, cactus e una specie rarissima di felce, la Osmunda Regalis. E sono solo una piccola parte della ricchezza dell’orto che promuove costantemente attività di ricerca e di conservazione. Un erbario generale raccoglie 5mila campioni di piante vascolari della seconda meta del ’900, circa dieci erbari per un totale di oltre 50.000 campioni, fra cui quelli di Lorenzo Rota, medico naturalista bergamasco, che vanta di una collezione di piante vascolari raccolte in 43 faldoni comprendenti ben 10.000 esemplari provenienti da 156 famiglie e 939 generi. Un museo, dunque, custode di una nobile attività, che avvicina l’uomo alle piante, attraverso il rispetto per il mondo vegetale, e che attira ogni anno milioni di visitatori. Recentemente se ne sono contati 20.000 l’anno.

L’orto botanico, essendo partner del Muse (Museo delle scienze di Trento), per il progetto europeo Inquire, propone percorsi educativi alle scuole attraverso un insegnamento scientifico basato sul metodo investigativo. Si tratta di “incontrare” la natura attraverso l’ascolto, il tatto, il respiro e la vista, condividendo esperienze di gruppo, discussioni e laboratori pratici, e imparando attraverso il fare. L’orto botanico è, inoltre, promotore di attività legate alla musica, al cibo attraverso l’educazione alimentare e aderisce al progetto “Musei per un anno”, coordinato dall’assessorato alla Cultura, tempo libero e turismo del Comune di Bergamo, aperto a tutte le scuole (paritarie e statali ) della città e della provincia di Bergamo. Ad aprile sarà prevista, inoltre, l’apertura della sezione di Astino “La valle della biodiversità”, che in oltre 9mila metri quadri arricchirà l’orto botanico di collezioni di piante alimentari.