Omicidio di Seriate: il coltello trovato nella siepe "può essere l'arma del delitto"

La siepe si trova a a sei minuti dalla villetta teatro del delitto

La siepe di via Presanella dove è stato trovato il coltello

La siepe di via Presanella dove è stato trovato il coltello

Seriate, 20 ottobre 2016 - L’omicidio della professoressa Gianna Del Gaudio, 63 anni, ammazzata con un fendente alla gola nella notte tra il 26 e il 27 agosto nella sua villetta di piazza Madonna della Neve, potrebbe aver imboccato finalmente la strada giusta per arrivare alla soluzione. Come ha confermato anche il procuratore di Bergamo, Walter Mapelli.  A indicarla potrebbe essere il coltello in parte arrugginito e sporco di sangue trovato tra il 6 e l’8 ottobre nascosto all’interno di una siepe di una villetta di via Presanella, al civico 10, sempre a Seriate. Abitazione che si trova a a sei minuti dalla villetta teatro del delitto, a un centinaio di metri dalla casa di Mario Tizzani, il secondo figlio di Antonio, l’ex ferroviere di 68 anni, unico indagato (a piede libero) per la morte della moglie, e a un centinaio di metri anche dalla caserma dei carabinieri della Tenenza di Seriate, e non molto distante dalla casa dei suoceri di Tizzani.  A trovare l’arma è stato il padrone della villetta mentre stava tagliando la siepe del suo giardino. All’improvviso la sua attenzione è caduto su un sacchetto di plastica (di quelli usati al supermercato) che al suo interno conteneva il coltello assieme ad altro materiale che gli inquirenti hanno ritenuto interessante. I carabinieri del Nucleo operativo sono convinti che quel nascondoglio non è stato del tutto casuale. Chi l’ha messo forse voleva despistare chi indaga e prendere tempo. Un coltello importante, si diceva, con una lama di una ventina di centimetri, impugnatura di plastica (tipo quelli usati dagli elettricisti). La lama, compatibile con la lesione con cui è stata ammazzata Gianna, presenteva tracce di sangue. Dopo il ritrovamento è stato inviato immediatamente ai Ris di Parma per essere analizzato con la procedura di urgenza. I risultati sono attesi la prossima settimana. Gli accertamenti dovranno confermare se quel sangue rilevato appartiene a Gianna Del Gaudio.  Oltre al sangue, le analisi dovranno accertare anche a chi appartiene il Dna. Ma è solo un tassello, ritenuto importante dagli investigatori, assieme agli altri elementi raccolti dal giorno dell’omicidio. Il quadro indiziario ormai appare abbastanza chiaro. Come è altrettanto chiaro agli inquirenti che Gianna e il marito Antonio non formavano quella coppia da “Mulino bianco” che volevano far apparire all’esterno. Nonostante entrambi avessero postato sulle rispettive pagine di Facebook fotografie che li ritraevano sorridenti, felici amorevolmente. Dalle testimonianze raccolte è emerso un quadro differente, lontanto da quell’immagine solare della foto che ritrae Gianna e Antonio mentre festeggiano i 35 anni di matrimonio. Le lesioni, le contusioni, e le percosse subite dalla ex insegnante di lettere sono indizi importanti che pesano come macigni.