Omicidio Seriate, l'ora della verità: al vaglio il dna di Antonio Tizzani

Giorni decisivi per il caso di Gianna Del Gaudio. La procura è in attesa di due relazioni. Quella del medico legale Andrea Verzelletti e quella dei Ris di Parma

Gianna Del Gaudio (De Pascale)

Gianna Del Gaudio (De Pascale)

Bergamo, 4 febbraio 2017 - Le prossime settimane potrebbero rivelarsi importanti per Antonio Tizzani, indagato per la morte della moglie Gianna Del Gaudio, uccisa il 27 agosto scorso a Seriate. La procura è in attesa di due relazioni. Quella del medico legale Andrea Verzelletti e quella dei Ris di Parma.

La prima dovrà indicare se il cutter trovato in una busta delle mozzarelle è l’arma del delitto (sulla lama è stato trovato sangue della vittima). La seconda relazione riguarda l’esito dell’esame della traccia trovata sulla parte di lama coperta dall’impugnatura. Contiene il Dna dell’indagato, stando agli accertamenti dei Ris.

L’ipotesi investigativa è: Tizzani ha maneggiato l’arma prima di uccidere, e per colpire ha indossato i guanti. Non così per il consulente della difesa Antonio Portera: «Il primo accertamento dei Ris aveva evidenziato un profilo parziale con evidenti dubbi di interpretazione». Parole che lasciano intendere che forse il profilo emerso nel primo esame non è bastato per per essere attribuito all’indagato. L’altra chiave di lettura è che l’esame in contraddittorio tra le parti non abbia dato i risultati sperati.