Il calcetto, poi birre e sambuca tra amici: "Era buio, non ho visto Omar"

Il tragico racconto del giovane che ha investito Omar Diop

Omar Diop

Omar Diop

Grumello del Monte (Bergamo), 11 dicembre 2016 - «Sono sconvolto per quello che è successo. La strada era buia, avevo bevuto tre birre medie e due bicchieri di sambuca e non ho visto il ragazzo: se lo avessi visto, averi fatto di tutto per evitarlo, anche a rischio della mia incolumità. Ma mi sono reso conto di quello che era accaduto dopo il botto: sono sceso dalla mia auto e ho visto il giovane in una pozza di sangue. Poi mi ricordo dell’arrivo dei carabinieri e da quel momento ho un vuoto di memoria. Quello che è successo è terribile, mi segnerà per tutta la vita. Ho sbagliato e sono pronto a pagare». Sono le parole pronunciate ieri mattina davanti al gip Marina Cavalleri da M.B., 25 anni, il ragazzo che giovedì notte, alla guida della sua Mercedes ha travolto e ucciso il 19enne senegalese Omar Diop, residente come lui a Grumello del Monte: successivamente, dopo essere risultato positivo all’etilometro, con un livello di alcol nel sangue pari a 1,88 (1,93 il secondo controllo, quando il limite è di 0,5), era stato arrestato per omicidio stradale, il primo caso nella Bergamasca da quando è diventata effettiva la nuova legge. Il giudice ha convalidato l’arresto e ha disposto la scarcerazione del 25enne con la misura dell’obbligo di dimora nel comune di residenza e il divieto di uscire da casa nelle ore serali, dalle 20 alle 7 del mattino. Il giovane, grazie a un permesso del gip, potrà anche recarsi al lavoro. I suoi legali, gli avvocati Giovanni Fedeli e Roberta Barbieri hanno prodotto al gip una serie di esami delle urine che il loro assistito ha effettuato nel corso degli anni a causa di una patologia che lo affligge da tempo, tutti risultati negativi. A dimostrazione, hanno sottolineato i difensori, che M.B. non era un bevitore abitudinario, ma che giovedì sera aveva bevuto occasionalmente. Gli avvocati hanno trovato un ragazzo sotto choc, molto provato, preoccupato più del fatto di aver provocato la morte di un diciannovenne e del dolore arrecato alla famiglia della vittima, che del proprio destino giudiziario.

Rischia una pena fino a 12 anni. M.B. ha raccontato al gip che, quando si è reso conto di quello che era successo, non ha mai pensato di fuggire. Ha attesto l’arrivo dei carabinieri pur sapendo di aver bevuto. Ha raccontato che giovedì sera aveva giocato a calcetto a Costa Mezzate e poi, mentre si stava avviando per rientrare a casa, era stato convinto dagli amici ad andare a cena. Ha detto di aver bevuto tre birre e due bicchierini di sambuca. Poi il rientro a casa e il tragico investimento. Ieri mattina, intanto, al cimitero di Grumello sono stati celebrati i funerali di Omar Diop, ai quali ha partecipato tutta la comunità. La famiglia dello sfortunato ragazzo, infatti, risiedeva in paese dal 2001 e si era perfettamente inserita. Diop, il fratello, la madre (di origine sarda) e il papà (proveniente dal Senegal), erano molto conosciuti e stimati da tutti.