Musica classica per allevare lumache. È il primo caso a livello mondiale

Una filodiffusione sui campi per favorire benessere e accoppiamento

Il professor Nunzio Romano con alle spalle il diffusore di musica

Il professor Nunzio Romano con alle spalle il diffusore di musica

Morengo, 14 agosto 2016 - Che la musica classica aiutasse a rilassarsi o a trovare la giusta concentrazione – si pensi all’utilizzo che ne viene fatto da alcune equipe chirurgiche in sala operatoria – è cosa nota. Ma che potesse essere di aiuto anche per la riproduzione delle lumache ancora non era noto, o almeno nessuno aveva pensato di applicare certe teorie alla cosiddetta elicicoltura, cioè la disciplina che regola l’allevamento delle lumache destinata alla gastronomia (un settore che a livello mondiale fattura 10miliardi di dollari all’anno e che ha nell’Italia, insieme alla Francia, uno dei maggiori paesi produttori).

Ci hanno pensato a Morengo, centro della Bassa Bergamasca dove si trova l’allevamento di lumache dell’azienda agricola «Ca’ Bianca». Immaginatevi un grande appezzamento di terreno di 15mila metri quadri, in gran parte coltivato a lattuga ed altre erbe buone per farci l’insalata. Tutta roba di cui le lumache vanno ghiotte. Poi immaginatevi, montati su dei pali, degli speciali diffusuri da cui viene trasmessa musica classica a determinati decibel e a determinati hertz. Il progetto si chiama «LumachiAmo» ma presto cambierà nome in «LumachItalia». Ad idearlo un biologo e cioè il professor Nunzio Romano. «Alla base c’è la musicoterapia o se vogliamo la biomusica – dice il professor Romano. Il concetto è abbastanza semplice: la musica è un linguaggio universale che prima di parlare all’intelletto parla all’inconscio di tutti gli esseri viventi». «Le lumache sono esseri che hanno bisogno di certe condizioni – spiega ancora Nunzio Romano – per poter crescere e riprodursi e soprattutto, può sembrare una banalità, hanno bisogno di tranquillità e armonia e di condizioni ambientali stabili. Quest’ultimo aspetto è garantito dalla stare in un allevamento o in cattività se vogliamo. La tranquillità e l’armonia proviamo a favorirla con la musica».

Esiste una base scientifica per tutto questo? Come no! Secondo l’istituto internazionale di elicicoltura di Cuneo – ente di riferimento europeo per l’allevamento delle lumache e che ha certificato l’unicità a livello mondiale dell’esperienza di Morengo – la correlazione tra musica classica, animali e piante si può spiegare con una delle teorie matematiche più affascinanti, quella della «sequenza divina» di Fibonacci, in cui il numero successivo è formato dalla somma dei due precedenti. La sequenza si trova dapperttuto in natura: dal Dna alle galassie. La sequenza del Fibonacci fu utilizzata anche da Bach, Mozart, Beethoven. A Morengo hanno messo a dimora 78mila lumache. Il prossimo anno, con la musica classica a fare da eccitante per gli accoppiamenti (le lumache sono ermafroditi non sufficienti, cioè non riescono a fecondarsi da sole), spero di ricaverne qualche milione di esemplari.