La passione non ha età: “Pigi”, 77 primavere vissute a tutta velocità

L'ex imbianchino di Mozzo gira ancora in pista con una Ducati

Pierluigi Sirtoli

Pierluigi Sirtoli

Mozzo, 15 agosto 2017 - Una passione che sfida gli anni e scorre nel sangue ancora. A 77 anni Pierluigi Sirtoli, “Pigi” per gli amici, zio di cinque nipoti (i figli dei suoi fratelli visto che lui non ne ha avuti), appena può indossa ancora la sua tuta da motociclista, il casco, i suoi stivali da biker e cavalca la sella della sua Ducati 996. «Ho da sempre una passione grandissima per la moto – racconta Pigi, con la voce roca da biker ammorbidita dalla saggezza delle esperienze e degli anni vissuti – si può dire che questo amore sia nato con me, ce l’ho sempre avuto nel sangue».

Dopo aver lavorato una vita come imbianchino, nemmeno dopo la pensione, dodici anni fa, ha deciso di rinunciare alla scarica di adrenalina che la moto gli dà e ha continuato a correre, in pista e in strada con la sua due ruote fiammante. «Sono sempre stato un motociclista amatoriale, correre in pista a livello professionale è sempre stato troppo costoso – racconta ancora – così una volta al mese, insieme a una decina di altri amici appassionati, guido alla volta di Crema, Cremona o Franciacorta dove la domenica organizziamo dei giri su pista e delle gare amatoriali».

Tra tutti i centauri del gruppo, Pigi è il più grande ma i venti o addirittura trent’anni di differenza dagli amici, non frenano il “nonno” motociclista che in pista non resta indietro. «Sono il più grande, per non dire il più vecchio tra tutti ma corro ancora», scherza Pigi che in gara ha conquistato anche buoni piazzamenti, lasciando indietro anche chi ha poco più della metà dei suoi anni. «Più che in pista mi piace girare su strada, da solo, per ragioni di sicurezza perché quando si è in tanti spesso si rischia di farsi male e la prudenza viene prima di tutto – racconta il centauro settantasettenne – quando esco in moto spesso scelgo la Val Brembana perché amo l’arietta fresca che mi accarezza e conosco quelle strade come le mie tasche, da Mozzo fino a Foppolo».