Parroco a processo per molestie, i testimoni: "Il prete non toccò la bimba"

La testimonianza di una suora e di alcuni animatori al processo contro l’ex parroco di Serina, accusato di violenza sessuale su una minore

Molestie

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Bergamo, 10 giugno 2016 - Una ragazzina aggressiva anche con gli altri bambini, fin dalla scuola elementare. Problematica, chiusa in se stessa, non molto inserita con le compagne. È la figura della presunta vittima che emerge dal processo contro don Marco Ghilardi, 40 anni, ex vice parroco della parrocchia di Serina, accusato di violenza sessuale: secondo le contestazioni del pm Gianluigi Dettori, il religioso per 5 anni, dal 2001 al 2005, palpeggiandola in più occasioni, avrebbe abusato di lei, che all’inizio della vicenda aveva solo 6 anni (adesso ne ha 21) e che si è costituita parte civile al procedimento con l’avvocato Michele Olivati.

Le presunte molestie sarebbero avvenute in sacrestia, al Cre, in oratorio, a scuola (l’imputato era l’insegnante di religione della presunta vittima). Ieri davanti al collegio giudicante del Tribunale, presieduto da Antonella Bertoja, sono stati sentiti come testimoni alcune persone citate dalla difesa, rappresentata dall’avvocato Roberto Bruni: una suora e alcuni animatori che, all’epoca dei fatti contestati, erano impegnati all’oratorio di Serina. Tutti hanno descritto Marta (nome di fantasia) come una ragazzina difficile, non molto seguita dalla famiglia. E hanno escluso che don Marco l’abbia mai accompagnata a casa con la sua auto. «I ragazzini che frequentavano l’oratorio – hanno spiegato –, al termine delle attività, venivano riaccompagnati con un pulmino». Il religioso, da parte sua, ha sempre negato di aver mai molestato la giovane e non si spiega perchè lei l’abbia denunciato. Non solo. Don Marco dice di ricordarsi poco di lei. «Essendo una bambina emarginata, può darsi che mi sia intromesso nella sua vita, come ho fatto con altri». Marta era uscita allo scoperto nel 2013, poco prima di compiere i 18 anni. Era passato molto tempo dalle presunte molestie.

Si era recata dai carabinieri colpita da un episodio: un amico aveva sporto denuncia per un pugno preso in faccia. «Lui per una cosa del genere sì e io no?», aveva rivelato ai militari, aggiungendo di non aver detto nulla prima per paura di non essere creduta. Circostanza smentita in aula l’8 marzo scorso da una sua compagna. «La mia amica si è confidata con me in quinta elementare, ma mi aveva fatto promettere di non dire nulla». Ma chi è don Ghilardi? Il prete che – come ritiene il pm – ha approfittato di una bambina, oppure – come sostiene l’avvocato Bruni – il religioso che l’aveva presa a cuore perché isolata? L’ultima parola spetta ai giudici. Prossima udienza il 20 settembre, quando è attesa la requisitoria del pm Dettori.