Modella porta il figlio in Portogallo: l'ex la denuncia, il pm vuole archiviare

Per il giudice il gesto è giustificato dalle condizioni economiche e di salute

La causa segue un doppio binario, in Italia e in Portogallo

La causa segue un doppio binario, in Italia e in Portogallo

Alzano Lombardo (Bergamo), 24 marzo 2017 - La loro relazione era finita da un paio di anni. Ma ad agosto l’uomo, un agente di commercio bergamasco di Alzano, dove la coppia ha vissuto quando le cose andavano bene, si è trovato di fronte la brutta sorpresa: l’ex compagna, una avvenente modella di origini portoghesi, come faceva ogni estate, ha preso il loro figlio di 7 anni, cresciuto nel paese orobico, dove ha frequentato le scuole, l’oratorio e le associazioni sportive locali, e lo ha portato in vacanza nella cittadina dove è nata, Loures, vicino a Lisbona. Ma alla data concordata per il rientro, la donna ha avvisato l’ex fidanzato che non sarebbe tornata in Italia.

L’episodio è ora al centro di un contenzioso internazionale. L’agente di commercio ha presentato una denuncia alla Procura di Bergamo per sottrazione e trattenimento di minore all’estero. Non solo. Visto che il bambino è cittadino italiano, l’uomo ha attivato la procedura prevista dalla convenzione internazionale dell’Aia del 1980 per il rimpatrio e la tutela del ragazzino. La giustizia ora segue due binari diversi. Il pm della Procura di Bergamo Raffaella Latorraca, al termine delle indagini, ha chiesto l’archiviazione del procedimento, in quanto sarebbe emerso che la donna avrebbe agito per ragioni economiche e di salute tali da giustificare il gesto. I legali dell’agente di commercio, Pietro Gigliotti e Barbara Carsana si sono opposti e l’ultima parola spetta ora al gup Ezia Maccora, che a maggio deciderà se archiviare l’inchiesta, disporre nuovi accertamenti o rinviare a giudizio la donna. «Da agosto – affermano gli avvocati – c’è un padre che non vede il proprio figlio. Il ragionamento del pm bergamasco è sbagliato, perché giustifica un reato basandosi su uno stato di bisogno che, oltre a non essere stato comprovato, comunque non esclude la sussistenza del reato stesso».

Intanto in Portogallo va avanti il procedimento parallelo. Il 26 novembre scorso il giudice di Loures aveva disposto l’immediato rimpatrio del bambino, confermando l’illegittimità della sottrazione del minore. La modella portoghese aveva però fatto appello e dato che dal 20 dicembre al 10 gennaio le autorità giudiziarie portoghesi interrompono l’attività per le vacanze natalizie, era stata sospesa l’efficacia e l’esecuzione della sentenza di primo grado. Nei prossimi giorni la Corte d’Appello di Lisbona dovrà pronunciarsi sul ricorso presentato dalla donna.