Presidio contro lo sfratto a Martinengo (De Pascale)
Martinengo, 16 dicembre 2016 - Solo la mediazione dei carabinieri e la presenza dei sindacalisti dell’Unione Inquilini, ha scongiurato, ieri pomeriggio, lo sfratto dalla propria abitazione della famiglia di un immigrato, Youssef, invalido al 75% che vive con moglie e due figli minorenni. L’ufficiale giudiziario (alla quinta uscita), determinato a eseguire il provvedimento, alla fine ha desistito. Lo sgombero è stato rinviato al 9 febbraio. Youssef, a causa della sua condizione, non è in grado di lavorare e la famiglia vive con i soldi della pensione di invalidità, che non basta a pagare l’affitto.
«La situazione sfratti a Martinengo è drammatica – sottolinea l’Unione Inquilini –. Negli ultimi 5 mesi ci sono stati 6 sgomberi, tra i quali quello di Jamira, marocchina con tre figli, di cui uno autistico, che ora vive a Bergamo, ospite di una famiglia, in attesa dell’assegnazione di una casa popolare». Stamattina alle 11.30 i rappresentanti del sindacato, i carabinieri e Youssef incontreranno il sindaco di Martinengo Paolo Nozza per trovare una soluzione. «L’amministrazione di Martinengo – accusa l’Unione Inquilini – non fa nulla per risolvere il fenomeno degli sgomberi. Youssef è in buona posizione nella graduatoria per la casa popolare, ma gli alloggi gestiti dall’Aler di Bergamo non vengono assegnati perchè devono eseguire interventi di manutenzione». E che la situazione sfratti sia drammatica emerge anche da un recente studio del Sicet, il sindacato inquilini della Cisl: nella Bergamasca, nel 2016, gli sfratti hanno raggiunto quota 2.700. Uno dei punti più delicati dell’emergenza casa è quello legato agli sgomberi, per i quali è stato richiesto l’intervento della forza pubblica. I ricorsi presentati sono stati 2.609 e quelli eseguiti nei primi nove mesi del 2016 sono stati 450.