2010-01-16
— BERGAMO —
E’ UN BERGAMASCO il primo medico di base in Italia condannato dalla Corte dei Conti per «aver prescritto troppe medicine». Si tratta di Pietro Poidomani, di Cividate al Piano, noto esponente dell’Italia dei Valori nella Bassa Bergamasca e iscritto di Legambiente, che ora dovrà risarcire 2480 euro al sistema sanitario nazionale.
La vicenda risale al 2005, quando la Guardia di Finanza di Milano mise nel mirino 564 medici sospettati di aver prescritto troppi farmaci, in cambio di regalie e favori dalle case farmaceutiche. Le Fiamme Gialle ipotizzarono un danno al sistema sanitario nazionale di 12,3 milioni di euro, ad opera di 277 medici. «Le sentenze si accettano - sottolinea Poidomani -, anche se arrivano dopo tre anni di torture. La prima accusa per me era di aver sforato, o di aver prescritto troppe medicine, per circa 93 mila euro, poi si è arrivati a 2.500 euro. Non solo: inizialmente l’Asl e i periti si sono concentrati sui casi di 26 miei pazienti, poi hanno detto che avevo prescritto troppi farmaci solo per sei di loro. Nessuno dei periti e dei Ctu (Comitati tecnici), inoltre, si è preoccupato di visitare i miei pazienti, tutti disponibili a testimoniare a mio favore e a farsi visitare: una pecca gravissima. Invito i giudici a verificare le reali condizioni del malato. Io ho una incidenza di malati cronici, tra i miei pazienti, del 25% più alta rispetto alla media provinciale dell’Asl. È la stessa Asl a dirmelo». «Ma il fatto più grottesco di questa vicenda - conclude il medico di base - è che uno dei consulenti dei giudici è stato nominato un anno e mezzo dopo che era morto». M.A.