Fiori rubati al cimitero e rivenduti in strada

Azzano San Paolo, per contrastare il fenomeno numerosi cittadini sono stati costretti a ripiegare su mazzi di plastica da portare alle tombe dei propri cari

La videosirveglianza all’ingresso dei cimiteri non serve a scoraggiare i ladri. E i parenti ripiegano sui fiori di plastica

La videosirveglianza all’ingresso dei cimiteri non serve a scoraggiare i ladri. E i parenti ripiegano sui fiori di plastica

Azzano San Paolo (Bergamo), 20 febbraio 2017 - Una volta nel mirino dei ladri c’era il rame, l’ “oro rosso”. Adesso, invece, sono i fiori a stuzzicare l’appetito di chi si aggira nei cimiteri per rubare. Accade al camposanto di Azzano San Paolo, dove, per contrastare il fenomeno dei ladri di fiori numerosi cittadini sono stati costretti a ripiegare su mazzi di plastica da portare alle tombe dei propri cari. Nelle scorse settimane alcuni sconosciuti, incuranti degli alti cancelli e della videosorveglianza, si sono introdotti nel cimitero comunale e si sono impossessati di crisantemi, rose e orchidee, facendosi beffe anche del custode.

Immediata la reazione dell’amministrazione comunale che, attraverso l’assessore alla sicurezza Simona Zonca, ha promesso maggiori controlli. «Sono arrivate parecchie segnalazioni di furti di fiori al camposanto – spiega il rappresentante del Comune – Non si tratta di un fenomeno che riguarda solo il nostro paese. Anche in altri comuni si registra questa triste abitudine. Ne ho parlato con il comandante della polizia locale Silvia Paladini, ma la situazione non è di facile soluzione. Fuori dal cimitero ci sono le telecamere, ma i ladri nascondono il loro bottino sotto il cappotto e il giubbotto ed escono come se nulla fosse dall’ingresso di Bergamo, dove la telecamera non c’è. Probabilmente c’è chi ruba i fiori per rivenderli, perchè a sparire sono i vasi più belli. Anche durante i funerali dalle corone prendono di tutto e di più».

Il fenomeno ha avuto ripercussioni anche sui fioristi, che hanno visto calare le vendite. «Molti clienti - rivela un commerciante della zona - hanno iniziato a lamentare la sparizione dei fiori che aveva deposto sulle tombe dei propri cari. Si tratta di un fenomeno di malcostume che mi sta creando danni sia dal punto di vista economico che personale. Piano piano la gente sta cambiando le proprie abitudini e non vuole più acquistare vasi costosi nel timore che vengano razziati. Nel mirino ci sono soprattutto le rose e le orchidee. Qualcuno ha pensato di poter lucrare, procurandosi facilmente la merce a costo zero per poi rivenderla sulla strada».