Micio legato all’albero con il filo di ferro: torna il killer dei gatti?

La famiglia del micio Matisse: "E' un fatto inaccettabile, Sporgeremo denuncia ai carabinieri, sperando che riescano a trovare chi ha compiuto questo gesto barbaro"

Un gatto

Un gatto

Trescore Balneario (Bergamo), 17 febbraio 2017 - Du lui si erano perse le tracce una decina di giorni fa. Ma mercoledì pomeriggio i proprietari di Matisse, uno splendido gatto, lo hanno finalmente ritrovato. Ma la felicità è stata di breve durata: l’animale, purtroppo, aveva una profonda ferita al collo ed era legato con del filo di ferro ad un albero nei pressi di un bosco. Il veterinario che lo ha visitato ha accertato che il filo di ferro che gli ostruiva la gola era legato talmente stretto che a Matisse sono scoppiate le vene degli occhi. «E' un fatto inaccettabile - accusano i proprietari del gatto - Sporgeremo denuncia ai carabinieri, sperando che riescano a trovare chi ha compiuto questo gesto barbaro».

Inevitabilmente l’episodio ha richiamato alla mente le gesta del “killer dei gatti”, un 40enne di Trescore Balneario, per il quale pochi giorni fa il pm ha chiesto una condanna a 1 anno e 4 mesi per maltrattamenti e uccisioni di animali. Nel 2014, secondo le contestazioni, l’uomo, dopo aver risposto ad alcune inserzioni su internet, aveva adottato alcuni felini, che poi avrebbe torturato e, in alcune occasioni, ucciso. Non contento, ha inviato attraverso WhatsApp le immagini delle sevizie e dei cadaveri agli ex proprietari. Questi ultimi lo hanno denunciato: già condannato per stalking, Facchinetti, che nel frattempo è libero, conoscerà l’1 marzo la sentenza del processo per i maltrattamenti e le morti dei gatti.