Grassobbio, neomamma licenziata: in sciopero i 230 colleghi

La dipendente era rientrata al lavoro nei mesi scorsi, dopo la nascita del secondo figlio. Sindacati in rivolta, l'azienda spiega: "Riorganizzazione degli uffici"

Dipendenti Reggiani in sciopero dopo il licenziamento di una collega

Dipendenti Reggiani in sciopero dopo il licenziamento di una collega

Grassobbio (Bergamo), 26 maggio 2017 - Aveva partorito il secondo figlio ed era rientrata al lavoro da alcuni mesi, dipendente amministrativa negli uffici della Reggiani Macchine di Grassobbio, da 18 mesi assorbita dalla multinazionale americana Efi, specializzata nella produzione di macchinari per la stampa. Due giorni fa, però, una lavoratrice bergamasca, 30 anni, sposata con due figli, ha ricevuto l'amara sorpresa: una lettera di licenziamento "per giustificato motivo oggettivo e soppressione della mansione". Immediata la reazione dei sindacati di categoria, Fim Cisl e Fiom Cgil, e dei 230 dipendenti dell'azienda bergamasca che stamattina hanno organizzato uno sciopero e hanno manifestato davanti ai cancelli dello stabilimento.

"Ci siamo incontrati con i vertici della ditta - spiega Emanuele Fantini, della segreteria regionale di Fim Cisl - chiedendo che tornassero sulla loro decisione. Ma non hanno cambiato idea, per questo i lavoratori hanno deciso di mettere in atto anche nei prossimi giorni il blocco degli straordinari. I proprietari hanno spiegato di non essere in crisi, anzi nei giorni scorsi hanno assunto delle persone. Il licenziamento della dipendente, giunto di colpo e senza alcuna comunicazione alle organizzazioni sindacali, rientra, ci hanno spiegato, in una riorganizzazione aziendale che sta toccando gli uffici". Prima di incontrare i vertici della Reggiani Macchine, i sindacati hanno discusso della vicenda con i lavoratori. "Non ho mai visto - prosegue Fantini - una presenza così massiccia. I dipendenti sono preoccupati soprattutto dalle modalità e dalle relazioni sindacali che la proprietà ha adottato da qualche tempo e chiedono, oltre al ritiro del licenziamento della loro collega, anche il ripristino di un sistema di relazioni corrette".