"Omofobo e un po' bigotto": chiude il giornale scolastico

Bergamo, bufera sul foglio che dice no alla contraccezione

Il preside Luciano Mastrorocco (De Pascale)

Il preside Luciano Mastrorocco (De Pascale)

Bergamo, 25 aprile 2017 - All'Istituto Secco Suardo di Bergamo non si discute che degli articoli inneggianti l’omofobia apparsi a marzo sul giornalino scolastico “Print Freud”. Un numero, come aveva scritto la redazione, «ricca di provocazioni e carico di acutissime osservazioni» sulle quali si consigliava di approfondire. Come il tema della contraccezione, e la filosofia di chi è contrario a prescindere. Ma è bastato leggere quegli interventi per scatenare una autentica bufera. A prendere posizione l’Unione degli studenti, che in una nota ha ritenuto «inaccettabile che in un liceo statale, nel 2017, sia dato spazio a idee pericolose e contorte che colpevolizzano scelte difficili e trasmettono concezioni medievali paragonando l’uso di un contraccettivo alla bulimia».

"Print freud" il giornalino degli studenti (De Pascale)
"Print freud" il giornalino degli studenti (De Pascale)

Tutto finito? No, perché adesso sulla vicenda è intervenuta anche la Provincia, per voce del preside della commissione Pari opportunità, Stefania Pellicano. «Premesso che la pubblicazione del giornalino della scuola è stato frutto di un mancato controllo delle procedure di “formazione” del giornale, è da parte nostra auspicabile che si presti più attenzione considerato che il giornale esprime la voce dell’intero istituto e che il Secco Suardo è noto per la sua attività inclusiva e di approfondimento di tematiche quali l’omofobia e il bullismo. È palese che istituto e studenti non si sentano minimamente rappresentati da quanto pubblicato».