Bergamo, 25 aprile 2017 - All'Istituto Secco Suardo di Bergamo non si discute che degli articoli inneggianti l’omofobia apparsi a marzo sul giornalino scolastico “Print Freud”. Un numero, come aveva scritto la redazione, «ricca di provocazioni e carico di acutissime osservazioni» sulle quali si consigliava di approfondire. Come il tema della contraccezione, e la filosofia di chi è contrario a prescindere. Ma è bastato leggere quegli interventi per scatenare una autentica bufera. A prendere posizione l’Unione degli studenti, che in una nota ha ritenuto «inaccettabile che in un liceo statale, nel 2017, sia dato spazio a idee pericolose e contorte che colpevolizzano scelte difficili e trasmettono concezioni medievali paragonando l’uso di un contraccettivo alla bulimia».
Tutto finito? No, perché adesso sulla vicenda è intervenuta anche la Provincia, per voce del preside della commissione Pari opportunità, Stefania Pellicano. «Premesso che la pubblicazione del giornalino della scuola è stato frutto di un mancato controllo delle procedure di “formazione” del giornale, è da parte nostra auspicabile che si presti più attenzione considerato che il giornale esprime la voce dell’intero istituto e che il Secco Suardo è noto per la sua attività inclusiva e di approfondimento di tematiche quali l’omofobia e il bullismo. È palese che istituto e studenti non si sentano minimamente rappresentati da quanto pubblicato».