G7 Agricoltura, blitz dei produttori locali: "Basta speculazioni sul cibo"

In piazza anche la pecora "Vicky", simbolo del G7. Coldiretti chiede la revoca delle agevolazioni sul riso alla Birmania

manifestazione G7 agricoltura

manifestazione G7 agricoltura

Bergamo, 14 ottobre 2017 - Blitz di centinaia di agricoltori al G7 agricolo, in corso a Bergamo, per chiedere di fermare le speculazioni sul cibo e sostenere politiche agricole che sappiano potenziare le produzioni locali con la valorizzazione delle identità territoriali, per sfuggire all'omologazione che deprime i prezzi e aumenta la dipendenza dall'estero. Sotto accusa gli accordi internazionali che favoriscono le speculazioni senza rispettare la salute, l'ambiente e i diritti sociali.

VICKY IN PIAZZA - In via Tasso, nel "Sentierone" gli agricoltori hanno portato la pecora "Vicky", di razza bergamasca, la più grande del mondo, assunta a simbolo del G7. "Le sue caratteristiche di resistenza caparbieta', sostenibilità ambientale e adattabilità - spiega la Coldiretti, che ha organizzato l'iniziativa - ne fanno l'emblema dell'agricoltura che vince nel tempo della globalizzazione restando radicata nel territorio, sostenendo le economie locali e assicurando  una costante attività di tutela rispetto ai rischi di dissesto idrogeologico".

L'INDAGINE - Secondo l'indagine Coldiretti-Ixè, elaborata in occasione del G7 agricolo di Bergamo il vertice del G7 agricolo dovrebbe porsi come principali obiettivi la sicurezza alimentare e la tutela dei consumatori (33%), la difesa dei sistemi agricoli locali (32%), la lotta alla fame nel mondo (24%) e solo all'ultimo posto quello di favorire gli scambi commerciali (7%) mentre il restante 4% non risponde. Gli italiani - conclude la Coldiretti - sono divisi praticamente a metà nei giudizi sul valore del summit con il 46% che lo giudica utile, il 31% inutile, l'8% addirittura dannoso mentre il 15 % non risponde".

L'APPELLO - Fermare immediatamente le agevolazioni concesse alla Birmania sulle esportazioni in Europa di riso: questo l'appello lanciato dalla Coldiretti al G7 Agricoltura. L'appello si riferisce alla campagna di pulizia etnica messa in atto in Birmania contro la minoranza dei Rohingya, denunciata dalle Nazioni Unite. Si parla di oltre 700mila rifugiati. I Rohingya vivono in una situazione di apartheid nella regione del Rakhine, al confine con il Bangladesh. Considerati immigrati clandestini, è negata loro la cittadinanza, i loro terreni vengono confiscati, la loro libertà di movimento è limitata. "Nonostante questa situazione - denuncia la Coldiretti - la Birmania gode dal 2013 dell'introduzione da parte dell'Ue del sistema tariffario agevolato a dazio zero. Il risultato è che sono aumentate dell'800% nel 2017 rispetto allo scorso anno le importazioni di riso in Italia dalla Birmania, raggiungendo il valore record di 7 milioni di chili nel solo primo semestre". "Non è accettabile che l'Unione Europea continui a favorire con le importazioni lo sfruttamento e la violazione dei diritti umani nell'indifferenza generale" ha affermato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo.

IL MINISTRO -  "Noi dobbiamo lavorare sempre di più per tutelare il reddito di contadini, allevatori, pescatori, e dobbiamo farlo sopratutto guardando al tema del cambiamento climatico e come questo gigantesco fenomeno impatta sui modelli agricoli familiari". Lo ha detto il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, in apertura dei lavori del G7 agricolo