Bergamo, l’idea di Chiara: formaggio fresco senza lattosio

Stracchini e formagelle anche per intolleranti realizzate direttamente nel caseificio aziendale

Chiara Consoli con le formaggelle e gli stracchini lattosio free

Chiara Consoli con le formaggelle e gli stracchini lattosio free

Grone (Bergamo), 24 febbraio 2018 - Dal contadino arriva il formaggio fresco lattosio-free. Stracchini e formagelle senza lattosio realizzate direttamente nel caseificio aziendale con il latte appena munto. È la proposta dell’imprenditrice agricola Chiara Consoli, titolare con il marito Camillo e la sorella Gloria dell’agriturismo Sant’Antonio a Grone, in provincia di Bergamo. «Io stessa soffro di intolleranza al lattosio e l’idea di produrre un formaggio fresco lattosio-free è stata studiata ad hoc, anche per soddisfare il palato dei nostri clienti che, intolleranti a questo tipo di zucchero, dovevano rinunciare a gran parte del nostro menu, che vede il formaggio al centro di ogni portata» spiega Chiara.

Gli intolleranti possono consumare moderatamente i formaggi a lunga stagionatura, poiché in questa fase il lattosio è trasformato in acido lattico, mentre per gli altri tipi di formaggi questo processo non avviene. Come osserva Coldiretti Bergamo, la difficolta di assorbire il lattosio è un disturbo sempre più diffuso, presente anche tra chi fa gli acquisti nei punti vendita aziendali e nei mercati di Campagna Amica. In base ai numeri e alle statistiche prodotte da Nielsen e dal ministero della Salute, in Italia ci sarebbero un milione e 100mila intolleranti al lattosio e 305mila allergici alle proteine del latte.

Nei laboratori dell’agriturismo Sant’Antonio si utilizza, durante la fase di caseificazione, un enzima specifico, per servire un prodotto adatto a chi non riesce ad assorbire correttamente il lattosio. Un procedimento semplice se paragonato allo step successivo dell’organizzazione del laboratorio, per garantire una gestione separata della stagionatura, della conservazione e delle produzioni con lattosio e senza lattosio, evitando possibili contaminazioni.

«L’iniziativa di Chiara dimostra come si possa coniugare la qualità della produzione, andando incontro alle esigenze dei consumatori» dichiara la responsabile di Donne Impresa Coldiretti Bergamo, Elena Lazzarini.