Bergamo, caso Fara: "C'è una discarica abusiva: condannateli"

Le richieste del pm contro l'imprenditore Locatelli e i suoi collaboratori, per il materiale portato nel cantiere del parcheggio sotto la Rocca

Il cantiere al tempo della frana

Il cantiere al tempo della frana

Bergamo, 4 luglio 2017 - Si avvia a sentenza il processo per la presunta discarica abusiva alla Fara. Ieri è stato il giorno delle conclusioni dell’accusa. Il sostituto procuratore Laura Cocucci al termine della sua requisitoria - «c’è una discarica abusiva in via Fara, sotto la Rocca, e fu Pierluca Locatelli insieme ai collaboratori a realizzarla» - ha formulato le richieste: per l’imprenditore di Grumello del Monte la condanna a un anno e sei mesi di carcere e a una multa di 30 mila euro. Oltre che del presunto materiale illegale utilizzato a inizio 2009 per tamponare la frana nel cantiere dove doveva sorgere il parcheggio, a Locatelli l’accusa ha contestato le discariche a Carvico e alla comunità Shalom, a Villa d’Adda.

Per il pm anche il collaboratore di Locatelli, Andrea Fusco, legale rappresentante della “Locatelli geom. Gabriele” è responsabile di tutte e tre le presunte discariche. A Fusco, comunque, è stato riconosciuto un ruolo secondario e per lui è stato chiesto un anno e 2 mesi e 14 mila euro di multa. Per gli altri imputati, Luca Pietro Milesi e Giovanni Rocca, rispettivamente legale rappresentante e procuratore speciale della “Locatelli lavori”, e per Corrado Sora, procuratore speciale della “geom. Gabriele”, sono stati chiesti un anno e 21mila euro di ammenda, rispetto al capo di imputazione legato a via Fara: per le altre due discariche è stata chiesta l’assoluzione. Venerdì parleranno le parti civili e altri avvocati della difesa. Tutta la storia ha preso il via nel 2008, quando fu depositato del materiale per contenere la frana del cantiere: non regolare e da qualificarsi come rifiuto per l’accusa; regolare e comunque posizionato in maniera provvisoria (e alla Fara per necessità), secondo la difesa.