Bergamo, nigeriano trovato con l'hascisc: "La droga? Mi attenua il dolore delle ferite"

Rimesso in libertà il 33enne arrestato dai carabinieri: "Nel mio Paese sono stato perseguitato dai terroristi di Boko Haram"

Il 33enne è stato arrestato dai carabinieri

Il 33enne è stato arrestato dai carabinieri

Bergamo, 16 gennaio 2018 - E' stato rimesso in libertà dal giudice Bianca Maria Bianchi, al termine del processo per direttissima, il 33enne nigeriano arrestato dai carabinieri lunedì mattina in via Bonomelli, nei paraggi della stazione ferroviaria, mentre era in sella a una bicicletta e negli slip aveva nascosto 75 grammi di hascisc. L'immigrato, nel corso dell'udienza, ha raccontato l'odissea che l'ha portato in Italia dalla Nigeria, il paese sconvolto dalla ferocia di Boko Haram, l'organizzazione terroristica jihadista sunnita diffusa soprattutto nel nord del Paese africano.

"Sono fuggito dalla Nigeria per sfuggire ai jihadisti - ha detto l'uomo -. Mio padre è stato ucciso da loro e io sono stato ferito a colpi di pistola e di fucile a un braccio e alla schiena e soffro per una sorta di paralisi. La droga che mi è stata trovata, la utilizzo per lenire il dolore provocato dalle ferite e per rilassarmi". Il giudice ha convalidato l'arresto e ha disposto l'immediata scarcerazione dell'extracomunitario senza alcuna misura. Il dibattimento è stato aggiornato al 20 febbraio.

E' stato invece liberato, ma con la misura del divieto di dimora a Bergamo e provincia, il marocchino di 28 anni arrestato, sempre lunedì, dai carabinieri di Treviglio a Zingonia, all'interno del palazzo Athena, trovato in possesso di 700 grammi di hascisc e di 5 grammi di cocaina. Anche il 28enne ha raccontato, durante il processo per direttissima, una storia fatta di prevaricazioni e di miseria. La fuga dal Marocco, dove non aveva lavoro, l'approdo nella Libia in balìa di una feroce guerra civile e la successiva fuga anche da qui, dove era entrato in contrasto con una fazione di terroristi, che l'hanno picchiato brutalmente e minacciato di morte. Quindi lo sbarco in Italia su un barcone e l'arrivo nella Bergamasca. Anche in questo caso il processo è stato aggiornato al 20 febbraio.