Tragedia a Curno, dà fuoco alla casa e si toglie la vita dopo lo sfratto

La tragedia a Curno, protagonista un anziano vedovo che aveva perso anche il figlio

L’intervento dei vigili del fuoco ha fermato il rogo (De Pascale)

L’intervento dei vigili del fuoco ha fermato il rogo (De Pascale)

Curno, 30 settembre 2016 - Un dramma della solitudine e della disperazione, aggravato dallo sfratto che a novembre lo avrebbe costretto a lasciare la sua abitazione. È in questo contesto che è maturato il gesto estremo di un pensionato di 72 anni, vedovo, che mercoledì sera, in un momento di totale sconforto ha dato fuoco con della benzina (che era in una tanica, lasciata vicino al letto) al divano del soggiorno del suo appartamento, a Curno. Poi l’uomo si è sdraiato in camera è si è tolto la vita con un colpo di pistola, una calibro 22 regolarmente denunciata e sequestrata, così come le altre armi che l’uomo teneva con sè. Il tempestivo intervento di numerose squadre dei vigili del fuoco ha fatto sì che l’incendio non si sviluppasse nell’intera palazzina, dove, oltre alla vittima, vivono sette famiglie, che per quattro ore sono state fatte evacuare per motivi di sicurezza.

L'episodio, su cui i carabinieri della stazione di Curno stanno ultimando gli accertamenti, è successo mercoledì intorno alle 18. L’anziano viveva da solo in quell’appartamento da quando era morta la moglie. Oltre alla perdita della concorte, aveva subito un altro lutto in famiglia: la morte di un figlio. Può darsi che questi due episodi, uniti allo sfratto che sarebbe diventato esecutivo a novembre, costringendo il 72enne a lasciare la casa, possano avergli provocato un disagio interiore che non è più riuscito a contenere. «Non lo conoscevo personalmente, e stando a quanto mi hanno raccontato, era una persona molto riservata che dopo la morte della moglie si era chiuso in se, socializzava poco con i vicini – racconta il sindaco di Curno, Perlita Serra, accorsa sul posto appena appresa la terribile notizia – Non sapevamo del problema dello sfratto, anche perchè non ha mai chiesto aiuto al Comune, ai servizi sociali o al gruppo anziani. Ma è una questione di carattere: c’è chi esterna il proprio dolore e chi se lo tiene dentro. Il contesto residenziale, tra l’altro, è anche bello: questa è una tragedia che ha toccato tutti».