Bergamo, costretto sulla sedia a rotelle. Ma resta in carcere

L’uomo è affetto da una grave malattia neurodegenerativa ed è costretto su una sedia a rotelle: per questo durante il colpo compiuto da un complice e da un minorenne, era rimasto sul furgone a fare da palo

Disabile in carrozzina

Disabile in carrozzina

Curnasco, 23 settembre 2016 - Dura lex, sed lex. La massima latina calza a pennello al caso di Carlo Stepic, rom di 37 anni e cittadino italiano, condannato ieri in tribunale a 4 anni e 4 mesi di reclusione per il furto, compiuto il 2 agosto, di due valigette contenti attrezzi da operaio (pinze, martelli, chiavi inglesi) da un furgoncino parcheggiato davanti al ristorante “I sette nani” di Curnasco di Treviolo, solitamente frequentato, per la pausa pranzo, dai muratori che lavorano nei cantieri edili della zona. L’uomo, residente nel campo nomadi di via Negrotto (Milano), è affetto da una grave malattia neurodegenerativa ed è costretto su una sedia a rotelle: per questo durante il colpo compiuto da un complice e da un minorenne, era rimasto sul furgone Renault Kangoo a fare da palo.

Ma la sua invalidità non gli è servita ad evitare il carcere, dove è rinchiuso dal giorno dell’arresto. E questo nonostante già in passato il suo stato sia risultato incompatibile con la detenzione in carcere, proprio per il fatto di vivere su una carrozzina e di avere difficoltà a muovere anche le braccia. Il giudice Massimiliano Magliacani ha fatto capire che l’uomo avrebbe strumentalizzato la sua disabilità pensando di avere una pena minore. A Stepic non resta ora che presentare, attraverso il suo legale, un’istanza per dimostrare la sua incompatibilità con il regime carcerario e chiedere quindi il trasferimento in una struttura attrezzata dal punto di vista sanitario. Al termine del processo, è stato anche condannato a 2 anni e 10 mesi il suo complice, Angelo Hudorovic, 39 anni, anch’egli residente nel campo nomadi di via Negrotto e attualmente in carcere a Bergamo.