Padre, figlia e nonna: i carabinieri scoprono la famiglia della cocaina

Bergamo, blitz in appartmento: l'uomo è finito in carcere mentre la ragazza è ai domiciliari

Cocaina

Cocaina

Bergamo, 22 luglio 2017 - Invece di accudire i figli e i nipoti, come fanno solitamente le nonne e nonostante l'età avanzata, 84 anni, e i problemi di salute (ha problemi cardiaci), secondo quanto hanno accertato i carabinieri della stazione di Fiorano al Serio, dava una mano al figlio, un ambulante marocchino di 49 anni, incensurato, e alla nipote, 19 anni, cuoca in un locale della Bergamasca, a spacciare cocaina. I tre sono stati arrestati venerdì pomeriggio, al termine di un blitz condotto dai militari.

Tutto è iniziato intorno alle 13.30, quando gli investigatori dell'Arma hanno notato, a Fiorano, una Golf Wolkswagen con a borso il 49enne intento a confabulare con un noto assuntore. All'interno dei veicoli sono stati rinvenuti alcuni grammi di cocaina, mentre la successiva perquisizione della casa dell'uomo, a Gazzaniga, e della sua Mercedes, ha permesso alle forze dell'ordine di scoprire altre dosi di polvere bianca: 29 involucri, del peso di 5 grammi l'uno (nell'appartamento) e 11 involucri (suddivisi in 47 dosi) sotto il cambio della vettura, che si trovava in garage. E' stata in questa occasione, che è entrata in scena l'84enne, che si trovava nell'appartamento. La donna ha chiesto di andare in bagno, dove ha cercato di gettare nel water alcune dosi. E' stata fermata da un carabiniere, insospettito dai rumori che provenivano dal locale. L'84enne ha poi accusato un malore ed è stata ricoverata in ospedale, dove si trova tutt'ora.

Per approfondire la vicenda, i militari hanno raggiunto e perquisito l'alloggio, nel Comune di Peja, dove vive da sola la figlia 19enne dell'ambulante marocchina e dove hanno trovato alcuni grammi di hascisc e di marijuana. Padre e figlia stamattina sono comparsi in tribunale per essere processati per direttissima. L'uomo ha ammesso di aver iniziato a spacciare la cocaina da qualche tempo, a causa di problemi economici, mentre la ragazza ha ammesso di essere una consumatrice di hascisc e di marijuana, ma non di essere una spacciatrice. Ha poi spiegato che era a conoscenza dell'attività illecita portata avanti dal genitore. Al termine dell'udienza, il giudice Massimiliano Magliacani ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere per il padre, mentre alla giovane ha concesso gli arresti domiciliari. Nessuna misura cautelare, invece, per la nonna. Il dibattimento è stato rinviato all'8 settembre per la sentenza.