Sequestra e violenta la ex per ore: nove anni di carcere

Il marocchino è stato condannato nel processo con rito abbreviato. Ha sequestrato la donna a Ciserano e l’ha violentata in casa e sull’auto

Una fase del lavoro investigativo dei carabinieri

Una fase del lavoro investigativo dei carabinieri

Ciserano (Bergamo), 6 settembre 2017 - Il copione è  sempre lo stesso: lei decide di abbandonare il compagno che, non accettando la decisione, inizia a tormentarla e arriva a picchiarla e violentarla. Era accaduto anche nella notte tra il 26 e il 27 febbraio scorso in un appartamento dei palazzoni degradati di Ciserano di Zingonia, dove una 31enne marocchina era stata costretta a passare una vera e propria serata da incubo.

Per quell’episodio ieri mattina il suo aguzzino, l’ex fidanzato Mohamed El Moutassim, connazionale e coetaneo della vittima, è stato condannato a 9 anni di carcere, la stessa pena richiesta dal procuratore di Bergamo Walter Mapelli, per violenza sessuale, sequestro di persona, lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale. Il gup Bianca Maria Bianchi ha emesso la sentenza nel processo con rito abbreviato che, in caso di condanna, consente di beneficiare dello sconto di un terzo della pena. Non solo: il 31enne dovrà anche versare una provvisionale immediatamente esecutiva di 35mila euro all’ex compagna, parte civile assistita dall’avvocato Michele Coccia. L’incubo della donna inizia dopo la decisione di troncare la relazione, a causa del comportamento sempre più violento del fidanzato. Quest’ultimo, però, non accetta la separazione e la notte tra il 26 e il 27 febbraio scorso chiede alla donna un incontro di chiarimento. Ma è una trappola, e le sue intenzioni sono diverse: a Dalmine obbliga con la forza l’ormai ex compagna a salire sulla sua auto, sequestrandola, e la porta nella sua abitazione a Ciserano di Zingonia. Una volta rinchiusa nell’appartamento, la 31enne viene picchiata più volte con pugni e calci (perderà un dente) e infine violentata.

Per lei non c’è nessuna possibilità di scampo: il suo aguzzino, infatti, per impedirle di chiamare i soccorsi le sottrae il telefono cellulare. Dopo lo stupro la poveretta viene costretta a salire sull’auto e, percorsi pochi chilometri, violentata una seconda volta sulla vettura, in una strada isolata. Quindi viene abbandonata a terra. Sotto choc, la 31enne riesce a dare l’allarme ai carabinieri di Treviglio, ai quali fornisce anche l’identità del violentatore. Quest’ultimo viene rintracciato e arrestato un’ora dopo, all’esterno di una discoteca di Osio Sotto. Prima di essere bloccato, però, ingaggia una furibonda zuffa con i militari, che infine riescono a bloccarlo. Da allora è rinchiuso in una cella della casa circondariale di Bergamo.