Avvelena il marito con l'insulina: 14 anni all'ex infermiera/ VIDEO

Secondo l'accusa la 49enne di Premolo gli avrebbe iniettato insulina per poter vivere liberamente la sua storia clandestina

Laura Mappelli

Laura Mappelli

Premolo (Bergamo), 20 luglio 2017 - Quattordici anni per tentato omicidio. È la condanna inflitta dai giudici a Laura Mappelli, ex infermiera 49enne di Premolo arrestata il 12 dicembre 2015 con l’accusa di aver sciolto, il 4 dicembre dello stesso anno, un sonnifero nel caffè del marito, per intontirlo e poi somministrargli un’iniezione di insulina per ucciderlo e togliere di mezzo in questo modo “l’ostacolo” che le impediva di proseguire la relazione con un altro uomo che andava avanti da parecchio tempo e che dura tutt’ora. I giudici hanno riconosciuto alla donna anche l’aggravante della premeditazione e della recidiva e in più hanno condannato la Mappelli a risarcire il marito con 50mila euro. 

L’episodio era avvenuto nella casa di Premolo dove i due vivevano da quando si erano sposati. Il coniuge, Bortolo Rossi, 43 anni, autista di pullman in Alta Valle Seriana, era stato ricoverato all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo in gravi condizioni per una crisi ipoglicemica, ma si era ripreso quasi subito: erano stati i medici che gli avevano salvato la vita a scoprire la concentrazione anomala e sospetta di insulina. L’uomo era parte civile al processo con l’avvocato Cristina Redondi di Brescia.  Laura Mappelli, difesa dall’avvocato Salvatore Davide di Milano, ha sempre respinto le contestazioni. Fu lei, ha sempre sostenuto, a praticare il massaggio cardiaco al consorte, quando si era accorta che stava male, pensando fosse stato colpito da un infarto.