Bergamo, azzannata alla testa: "Mai ipotizzata soppressione cane"

Ats Bergamo: "Una volta terminato il periodo di osservazione, la procedura prevede che l’animale rientri nella disponibilità del proprietario che potrà decidere se tenerlo o cederlo"

L'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo

L'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo

Bergamo, 19 gennaio 2017 - Ats Bergamo, in merito all’aggressione avvenuta il 14 gennaio a Bergamo ai danni di una bambina di 14 mesi da parte del cane di famiglia, precisa che non è mai stata ipotizzata la soppressione del soggetto.

"Il cane si trova oggi in un canile sanitario per il periodo di osservazione sanitaria prescritto, dalla Legge della durata di 10 giorni, al fine di eseguire la profilassi sulla rabbia i cui all’art. 86 del Regolamento di Polizia Veterinari, DPR 8 febbraio 1954, n. 320 - precisa Ats Bergamo -. Il cane non è stato sottoposto a sequestro giudiziario. Una volta terminato il periodo di osservazione, la procedura prevede che l’animale rientri nella disponibilità del proprietario che potrà decidere se tenerlo o cederlo. In ogni caso, il cane potrà essere restituito o affidato a un soggetto giudicato idoneo a detenerlo, in quanto iscritto nel registro dei «cani impegnativi» di Ats Bergamo, e che garantisca un adeguato ed efficace percorso di rieducazione del cane". 

"Esprimendo la più sentita solidarietà alla famiglia della bambina aggredita - prosegue la nota -. Ats Bergamo ricorda e rinnova la sensibilità e l’attenzione da sempre dimostrata nei confronti del mondo animale precisando, in ogni caso, che nessun veterinario ufficiale di Ats Bergamo ha mai rilasciato dichiarazioni a terzi in merito alla vicenda".