Omaggio ultrà all’agente in pensione: "Sei stato il nostro incubo migliore"

La Curva Nord atalantina rende l’onore delle armi a Elio Carminati

 Elio Carminati con il libro che ha scritto sui 30 anni vissuti in divisa

Elio Carminati con il libro che ha scritto sui 30 anni vissuti in divisa

Bergamo, 27 novembre 2016 - Per anni, a partire dalla metà degli Ottanta e per tutti i Novanta, si sono fronteggiati dentro e fuori lo stadio, quando lui, un gigante di 197 centimetri per oltre 100 chili di peso, con casco e manganello era schierato per evitare scontri con altri ultrà. Un rapporto, quello tra i tifosi dell’Atalanta ed Elio Carminati, 57 anni, ex poliziotto della squadra mobile di Bergamo oggi in pensione, che è stato però sempre improntato al rispetto reciproco. “Mazinga”, il soprannome con il quale era conosciuto Carminati, il sorriso perenne sulle labbra, ha sempre sostenuto che «i successi del poliziotto passano dalle disgrazie e dai drammi altrui, e restare asettici è impossibile». Ora gli ultrà orobici della Curva Nord dello stadio comunale, il “cuore” del tifo dell’Atalanta, rendono omaggio a questo poliziotto d’altri tempi, che nel suo lavoro è sempre stato abituato a consumare la suola delle scarpe, a conoscere il territorio, sapere in quale locale o piazza raccogliere la confidenza giusta.

Sull'ultimo numero del giornalino “Sostiene la curva”, infatti, è comparso un articolo-ricordo dedicato a Carminati. «Non avremmo mai pensato un giorno di rimpiangerti - scrivono gli ultrà nerazzurri -, mai e poi mai! Con il tuo fisico possente e la tua determinazione nell’agire sei stato il nostro incubo più brutto della domenica. Spesso ci chiedevamo “Ma di domenica Mazinga non va via una volta con la famiglia?”. Sappiamo di essere stati scorretti con te, ma ora che sei in pensione e che hai dedicato pagine al tifo bergamasco nel tuo libro, pubblicato di recente, attraverso “Sostieni la curva”, vogliamo ringraziarti per la grande umanità dimostrata nei confronti di molti di noi. Il più delle volte riuscivi, con buon senso e intelligenza, a sbrogliare situazioni critiche e siamo convinti che i tuoi modi sarebbero sicuramente serviti negli ultimi 15 anni, quando tutto è andato a peggiorare senza la tua presenza così assidua sul campo». L’omaggio della Curva Nord dello stadio ha sorpreso e commosso Carminati, sulla cui attività in polizia (30 anni) è uscito all’inizio di novembre un libro, “Sbirro a chi?”, scritto dal giornalista Federico Biffignanti.

«Non mi aspettavo un gesto del genere - sottolinea “Mazinga” -. Vuol dire che, nonostante fossimo avversari, anche gli ultrà hanno compreso l’uomo che c’era sotto la divisa. Già ero stato contento di vederli alla presentazione del mio libro, questa ulteriore dimostrazione di rispetto mi fa enormemente piacere e voglio ringraziarli. Tra gli episodi accaduti allo stadio, ricordo quella volta che dovevamo scortare a piedi i tifosi ospiti dallo stadio fino alla stazione, così si usava allora. Quel giorno eravamo davvero pochi tra carabinieri e polizia, a causa di altri servizi di ordine pubblico concomitanti in mezza Lombardia. E arrivati alla stazione trovammo ad attenderci un plotone di ultrà atalantini. Non sapevamo cosa fare. Ero in compagnia di un carabiniere, due contro tutti. Decidemmo per una simulazione. Dopo un lungo giro a piedi arrivammo alle spalle dei bergamaschi: con il casco in testa e il manganello in mano ci mettemmo a correre tra loro, urlando. Tutti i tifosi dell’Atalanta, in pochi secondi, si convinsero che ci fosse una carica da parte delle forze dell’ordine contro di loro e si dileguarono».