Clusone, la scomparsa di Pasquina: in un video le ultime tracce

L'anziana è stata ripresa mentre esce dal centro diurno mercoledì pomeriggio, da allora non se ne hanno notizie

Pasquina Barcellini al cancello d’uscita della casa di riposo

Pasquina Barcellini al cancello d’uscita della casa di riposo

Clusone (Bergamo), 11 febbraio 2018 - Un video in cui si vede Pasquina Barcellini che esce dal cancello della casa di riposo di Clusone, dove si era recata a trovare una conoscente, e si allontana dalla struttura a passo svelto. È questa l’ultima novità sulla scomparsa dell’anziana di 82 anni, residente a Rovetta, spesso ospite del centro diurno Fondazione Sant’Andrea, che da mercoledì 7 febbraio si è volatilizzata nel nulla e della quale non si hanno più notizie. Il video, che è stato divulgato anche dalla trasmissione “Chi l’ha visto?” di Rai 3, è tratto dalle telecamere di videosorveglianza che sono attive nella casa di riposo.

Le ricerche della pensionata, che non ha con sé il telefono cellulare e che potrebbe essere disorientata, sono proseguite anche per tutta la giornata di ieri, purtroppo senza nessun risultato: volontari della protezione civile con i cani molecolari, vigili del fuoco con tanto di elicottero, agenti della polizia locale e uomini del soccorso alpino hanno battuto il territorio di Clusone e di Rovetta, in particolare la zona boschiva e i corsi d’acqua. La donna sarebbe stata vista l’ultima volta da un testimone al cimitero di Clusone, sulla tomba del marito. Poi più nulla.

Le forze dell’ordine hanno anche sentito gli autisti dei pullman che transitano da Clusone: non si può infatti escludere che l’82enne possa essere salita su uno di questi mezzi per tornare alla sua abitazione di Rovetta, dove però non è mai arrivata. E con il passare del tempo, e il freddo intenso di questi giorni, cresce la paura fra i familiari di Pasquina Barcellini. «Mia madre - racconta il figlio Palmino - ha avuto un’ischemia, ma fortunatamente si era ripresa. In paese tutti la conoscono, perché è solita andare da sola al cimitero oppure in chiesa».