Bergamo, 26 giugno 2014 - La moglie di Massimo Giuseppe Bossetti, Marita Comi, ha incontrato stamani in carcere il marito, arrestato per l'omicidio della tredicenne Yara Gambirasio. La donna è stata fatta entrare in carcere con dei particolari accorgimenti per evitare che la vedessero le numerose troupe televisive presenti. L'ultima volta che i due si erano visti era il 15 giugno, quando Bossetti è stato fermato, e lei continua a difenderlo.

Non è l'unica visita che ha ricevuto Bossetti oggi, in mattinata sono arrivati anche i suoi legali per un incontro con il loro assistito. Gli avvocati Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni non hanno ancora sciolto la riserva sul fatto di presentare ricorso al Tribunale del Riesame di Brescia per chiedere la scarcerazione del loro assistito.

Nel frattempo, proseguono indagini e accertamenti su computer, cellulari e furgone bianco. Si cerca ogni tipo di informazione o tracce di sangue o di altra sostanza organica appartenenti alla ginnasta uccisa. Se venissero trovate, potrebbero inchiodare il fermato alle sue responsabilità. Proprio riguardo il mini van, viene ripresa in considerazione la testimonianza di una signora, fatta pochi giorni dopo la scomparsa della 13enne: "Ero uscita in strada a portare la spazzatura. La mia attenzione è stata attirata da un urlo proveniente dall’interno di un furgone bianco che stava transitando in quel momento. Era una voce femminile, io ho sentito solo “...aami”, che ho interpretato come la parte finale di “lasciami”".