Mapello (Bergamo), 19 giugno 2014 - Gravi indizi di colpevolezza per un reato "connotato da efferata violenza" e, quindi, deve rimanere in carcere per la sua "personalita'" che potrebbe condurlo a commettere un reato simile Massimo Giuseppe Bossetti, il muratore arrestato per l'omicidio Yara Gambirasio. Il fermo, però, non va convalidato perché "non è stato legittimamente disposto, poiché dagli atti non si evince alcun elemento concreto e specifico dal quale desumere il pericolo di fuga". A deciderlo il gip di Bergamo, Ezia Maccora

CASA SOTTO SEQUESTRO - Nel tardo pomeriggio una decina di investigatori sono entrati in casa di Massimo Giuseppe Bossetti, a Mapello per un nuovo sopralluogo. Casa Bossetti è stata messa sotto sequestro. Dopo quasi due ore di sopralluogo, carabinieri e polizia sono usciti dalla villa di Mapello, portando via due grandi sacchetti. Uscendo hanno sigillato l'abitazione di via Piana di Sopra. ''Immobile sottoposto a sequestro penale su disposizione della procura della Repubblica'', si legge ora alla porta d'ingresso dell'uomo fermato in merito all'omicidio di Yara Gambirasio.

"SONO INNOCENTE" - “Il mio assistito ha risposto a tutte le domande del gip e del pm, ha rotto il silenzio”. Lo ha detto l’avvocato Silvia Gazzetti, uscendo dal carcere di Bergamo dove questa mattina c’e’ stata l’udienza per la convalida del fermo di Massimo Giuseppe Bossetti (VIDEO), presunto assassino di Yara Gambirasio. Il suo assistito ha sempre dichiarato la sua “innocenza e stando al suo legale non si spiega ancora il perché il suo Dna sia stato trovato sugli indumenti di Yara. L’avvocato, infine, ha voluto chiarire che il suo assistito non conosceva Yara.

L’avvocato di Bossetti, parlando con i giornalisti, ha poi aggiunto che sulla questione del Dna, di cui il suo cliente non capisce come mai sia stato trovato sui vestiti di Yara, durante il processo “dimostreremo le nostre ragioni. I processi ci sono per questo, per fare emergere la verita’”. L’avvocato ha poi aggiunto che Bossetti non sapeva “di essere figlio illegittimo” e inoltre ha detto di non aver mai incontrato Yara e di aver conosciuto il padre della ragazzina solo dopo i fatti”. L’avvocato Gazzetti ha poi detto che il gip si e’ riservato di decidere in merito alla convalida del fermo. TUTTE LE TAPPE DEL CASO DI YARA

LA SORELLA DI BOSSETTI "L'HANNO UINCASTRATO" - "Hanno voluto incastrarlo. Non e’ lui, ne sono sicura al cento per cento". Lo ha detto Laura Letizia Bossetti, la sorella gemella di Massimo Giuseppe. Laura Letizia, da quando ascoltando la televisione ha saputo del fermo del fratello non chiude occhio: "Lo conosco meglio di chiunque altro. Siamo cresciuti insieme - ribadisce la donna - e so che non farebbe male a una mosca. E’ un bravo padre, un grande lavoratore. Siamo una famiglia che pensa solo a guadagnare qualcosa per mangiare, siamo persone semplici".

In piedi, davanti al portone della sua abitazione, ad Almenno San Salvatore in provincia di Bergamo, la donna spiega di non aver mai saputo dell’eventuale relazione della madre con Guerinoni: "Che io e mio fratello siamo figli illegittimi l’ho scoperto dai giornali. Ma per me, mio padre resta l’uomo che mi ha cresciuto". E aggiunge: "Non prendo le distanze da mia madre. Quello che ha fatto, se e’ vero, non cambia nulla. Sono cose successe oltre quarant’anni fa"