Bergamo, 4 maggio 2014 -  'Un'altra Europa è possibile'. Questo è il titolo della 25esima edizione del raduno della Lega Nord a Pontida che vede oggi, domenica 4 maggio l'appuntamento principale, ma che si sta svolgendo già da quattro giorni. Pieno di militanti provenienti da tutto il Nord Italia il 'sacro prato' di fronte al palco dal quale hanno parlato il sindaco leghista della cittadina Pierguido Vanalli e il capogruppo alla Camera Giancarlo Giorgetti. Poi, i governatori della Regione Lombardia e Veneto Roberto Maroni e Luca Zaia. Infine, Umberto Bossi e Matteo Salvini.

 

MATTEO SALVINI - Applausi ad alcuni 'secessionisti' scarcerati dal raduno di Pontida. "Arrestateci tutti, se siamo pericolosi, arrestateci tutti perche' vogliamo la liberta'", ha detto il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, che ha fatto salire sul palco alcune persone coinvolte nell'inchiesta che ha portato a 24 arresti nelle settimane scorse. Circa una decina, guidati da Giancarlo Orini, presidente dell'associazione Alleanza, che tiene in mano una bandiera della Catalogna. "Non fate cosi' che poi Renzi pensa che sia per lui, che il megalomane di Firenze pensa che Pontida sia per lui". Così Salvini ha 'stoppato' i militanti di Pontida che inneggiavano il suo nome, Matteo, lo stesso del presidente del Consiglio. "Mi dispiace per chi si chiama Matteo: abbiamo questa sfida", ha aggiunto, mentre i militanti hanno iniziato a urlare 'Salvini'.

Alla sua prima Pontida da segretario federale, Salvini si è definito "militante tra militanti". "Qui a Pontida c'è il cuore", ha detto, emozionato. Il leader del Carroccio ha poi fatto salire genitori e bambini di fianco a lui sul palco. "Voi siete il futuro, la battaglia della Lega non guarda indietro", ha detto, "tutti gli altri sono il vecchio, noi siamo il nuovo".  "Guardate che sovversivi, guardate che violenti", ha continuato poi Salvini indicando i secessionisti arrestati.  "Gli spacciatori non vanno in galera, gli indipendentisti si': vergogna non si processano le idee". "Non è una battaglia politica, della Lega, ma per la liberta' di pensiero", ha aggiunto. 

Poi ha proseguito sicuro: "Prenderemo milioni di voti alle Europee. I comunisti del 2014 mi fanno pena e mi fa pena che in Italia si possa ancora pensare a un regime che ha portato la fame nel mondo". Rivolgendosi agli amministartori ha detto: "Andate nei vostri comuni e togliete la bandiera dell'Europa che non serve a niente. Andiamo a conquistare più città possibili. Se dovessi scegliere, prenderei Padova, città che merita di essere liberata dai centri sociali".

Salvini si è anche soffermato a parlare di Milano: "I conti con Pisapia li faremo tra due anni. Milano deve tornare ad essere Milano e non la baraccopoli cui è stata ridotta per colpa di incapaci della sinistra. Riguardo Majorino: "Uno che fa l'assessore, un mio assessore visto che io vivo a Milanp, fa campeggiare centinaia di bambini nella città dell'Expo e mi definisce un infame: è un poverino che si doverbbe dimettere".

E  ancora: "Gli altri partiti hanno più soldi di noi, ma io non li baratto con le idee, noi non abbiamo migliaia di euro, ma inostri  militanti". "E' facile parlare - ha aggiunto - dopo due mostri sacri come Bossi e Maroni, mas e siamo qui è grazie a loro, fategli arrivare un applauso". E ha lanciato un monito: "Chi tradirà la fiducia, sarà preso a calci. Riprendiamoci il passato per costruire il futuro. Chiedo scusa e pazienza alle famiglie se saremo poco a casa, ma siamo impegnati per tornare a sorridere".

Prima di scendere dal palco, il segretario della Lega ha chiesto a ognuno di stringere la mano al suo vicino: "Oggi si prende un impegno, un impegno che prendono tutti coloro che sono qui per conquistare la libertà". Poi, ha scavalcato le transenne e si è fatto avvicinare dai militanti: baci, abbracci, autofgrafi e fotografia. Tutto mentre veniva incitato il suo nome. Arrivato al gazebo della stampa ha deto: "Abbiamo tanto da fare e da proporre: la legge Forenro, la prostituzione, l'immigrazione. Mi auguro che l'Italia tornia  sorridere senza quella palla al piede dell'euro". Salviniè quindi  tornato a criticare le posizioni del Movimento 5 Stelle sull'euro e sul reato di clandestinita'. "Grillo prende in giro gli italiani: e' per l'euro e per l'immigrazione clandestina.  O il Movimento 5 Stelle cambia e ne parliamo, o andiamo avanti da soli". Il bilancio della sua prima Pontida? "Se ripenso a  qualche mese fa, quando si parlava di salva-Lega, questa marea di gente ne è la risposta. Siamo contenti di dare alla gente una speranza.

 

UMBERTO BOSSI -  "Siamo abbastanza umili per sapere quando sbagliamo e abbastanza forti da poterci rinnovare". E' quanto ha affermato Umberto Bossi, dal palco di Pontida. "Ci sono state cose sbagliate", ha sostenuto Bossi parlando delle espulsioni del passato decise con "superficialità". "La Lega puo' sbagliare ma saprà riprendersi", ha continuato, affermando che "l'importante ora è la compattezza" e "vincere le elezioni europee". Bossi ha aggiunto: "Quando sono stati arrestati i secessionisti veneti tutta la Lombardia ha smesso di respirare ed era pronta a far partire una risposta". Poi, ha invitato i militanti a "un abbraccio ai veneti che sono stati in carcere: non dimentichiamoci chi lotta con noi contro il nemico centralista".

ROBERTO MARONI - "Anche in Lombardia faremo un referendum per l'autodeterminazione, lo faremo presto con i fratelli del Veneto", ha annunciato il governatore lombardo Roberto Maroni dal palco. "Finalmente discriminiamo chi non e' lombardo da chi e' lombardo", ha aggiunto, con riferimento ad alcuni provvedimenti della sua giunta. "Io voglio favorire i lombardi, non i clandestini, un primo passo per quel 'padroni a casa nostra'".

LUCA ZAIA - "Qualcuno si scandalizza perche' parliamo di indipendenza e autonomia" del Veneto, ma deve capire che "ne abbiamo le scatole piene di pagare i conti per gli altri". Così Luca Zaia, nel suo intervento a Pontida. "La soluzione non e' mettere in galera i 'venetisti'", ha proseguito il governatore leghista, con riferimento ai secessionisti poi fatti salire sul palco dal segretario Matteo Salvini. "In Veneto il percorso e' iniziato", ha continuato con riferimento al referendum per l'autodeterminazione. "Abbia il coraggio Renzi di dichiarare che meta' dell'Italia e' fallita", ha concluso, consegnando la bandiera del Veneto a Salvini".

 

LA SPIGOLA DI BUONANNO - Una spigola in carta plastificata con la testa di Laura Boldrini, appesa a una canna da pesca. Così si è presentato il parlamentare leghista Gianluca Buonanno al raduno di Pontida per protestare contro la sospensione a lui inflitta dalla presidente della Camera per aver portato una spigola a Montecitorio. 'Il pesce puzza dalla testa, la Boldrini ama i clandestini', si legge sulla pettorina di Buonanno. Boldrini, ha sostenuto il leghista, candidato alle Europee, "e' uno scorfano: dovrebbe fare la presidente della Camera in Corea del Nord".

CALDEROLI CON LA BANANA - Roberto Calderoli ha emulato il gesto anti-razzista di Dani Alves, calciatore del Barcellona che ha mangiato una banana tirata da un tifoso durante un match. "Mangio anch'io la banana, l'ho presa piccola perche' non mi piace", ha affermato il vicepresidente del Senato, dal palco di Pontida. "Tutti hanno il diritto di mangiarsi le banane, ma sono pregati di pagarsele e non comprarsele con le paghette che ti danno quando arrivi in Italia e a patto che se le mangino a casa" loro, ha proseguito. Calderoli ha poi annunciato che martedi'' alle 9 la Lega depositera' in cassazione il quesito referendario per cancellare "l'abrogazione del reato di clandestinita'".

 

GAZEBI, BANDIERE E TSHIRT - Consueta cornice di bandiere autonomiste, striscioni 'anti-sistema' e gazebo, al  raduno della Lega Nord a Pontida. La prima Pontida di Matteo Salvini segretario e una Pontida 'elettorale'. La manifestazione si svolge infatti a ridosso delle Amministrative ma soprattutto delle Europee del 25 maggio: 'Basta euro' e' lo slogan che campeggia sullo sfondo del palco, con la scritta 'Un'altra Europa e' possibile' che da' il titolo al raduno di quest'anno  Fra i militanti, oltre ai tradizionali slogan, anche un grosso cuore con la scritta 'Veneto indipendente', in fondo al pratone. Una bandiera italiana con una banana al centro del tricolore, vicino alla sala stampa. Striscioni contro l' immigrazione di massa: 'Clandestini tutti a casa di Napolitano' e 'Renzi grazie degli sbarchi, cretino'.

I gazebi vendono libri e tshirt con l'immagine di Matteo Salvini. In alcune magliette è raffigurato il segretario della Lega Nord insieme al presidente del Consiglio Matteo Renzi, ma quest'ultimo ha una croce sopra. Non manca un gazebo per la raccolta firme contro la legge Fornero. Il leghista Eugenio Zoffoli fa sapere: "Ne stiamo raccogliendo tantissime, anche da Napoli sono stati richiesti dei moduli. A livello nazionale siamo a 250mila firme, metà del percorso". Nel gazebo della Franciacorta è presente il sindaco di Adro Oscar Lancini: "Se la Procura di Brescia voleva infangare la Lega, on c'è riuscita".

 

di Gabriele Moroni