Bergamo, 24 aprile 2014 - Sono partiti da Bolgare e si sono radunati davanti alla prefettura per dire no al balzello di 500 euro per ottenere i certificati di idoneità alloggiativa. Immigrati, sindacalisti e molti cittadini italiani di Bolgare che volevano solo testimoniare solidarietà. Erano una quarantina ieri in via Tasso i sostenitori del Comitato Antirazzista 500 euro che hanno consegnato una lettera al prefetto in cui esprimono il malcontento per i «costi assurdi, ingiustificati e di stampo razzista» che gravano sugli immigrati che chiedono il certificato, indispensabile per ottenere la carta di soggiorno per il coniuge, o per i figli, il contratto di soggiorno con il datore di lavoro e per espletare le pratiche di ricongiungimento familiare.

La delegazione nella lettera consegnata in Prefettura ha chiesto «omogeneità  dei costi di rilascio del certificato di idoneità  alloggiativa». Nel mirino del comitato la delibera numero 6 del 2014 approvata dal Comune di Bolgare, guidato dal sindaco leghista Luca Serughetti, che motiva l’aumento facendo riferimento, tra l’altro, «a eventuali interventi di sistemazione del patrimonio pubblico danneggiato» e alla necessità  di circoscrivere tale onere sulle casse comunali.

Il comitato 500 euro ha promosso domani a Bolgare, alle 9, un corteo che sfilerà  per le strade del paese «contro questo provvedimento razzista — dice Sergio Caprini, rappresentante del comitato —. Sta crescendo una bella mobilitazione popolare. Il sindaco di Bolgare vuole fare della sua politica razzista un esempio per tutti i Comuni. Vogliamo dire basta ai politici che alimentano l’odio razziale tra la popolazione e i laavoratori. Non vogliamo essere silenziosi, è una campagna di civiltà  per i diritti. È questo lo spirito della manifestazione». Lorenzo Lanfranchi, altro esponente del comitato, aggiunge: «Abbiamo scritto anche al sindaco, ma ècome se noi non esistessimo. Tra l’altro la comunità  Rwah, la Cgil e l’Asgi (associazione studi giuridici immigrazione) hanno inoltrato un ricorso al tribunale ordinario di Bergamo contro la delibera».

In via Tasso ieri si sono presentati molti immigrati, spaventati da un futuro sempre più incerto e da una tassa per molti di loro insostenibile. «Ho perso il lavoro da due mesi e anche mia moglie non ha un impiego — racconta Amarjit Singh Banger, indiano residente a Bolgare —. Ho due figli da sfamare, dove li trovo 500 euro per ottenere il certificato? È un’ingiustizia». «Non si puà andare avanti così — aggiunge Gulshankumar Birdi —. Chi lavora, e oggi è un privilegio, non può devolvere metà  dello stipendio per una tassa che negli altri Comuni costa poche decine di euro”. Giacomo Poma, insegnante italiano di Bolgare, sostiene il comitato: “Organizzo anche incontri di alfabetizzazione per gli immigrati. Serve più equità  nelle scelte del Comune, non si può essere perennemente in campagna elettorale sulla pelle delle persone oneste”.

di Gerardo Fiorillo