Mornico (Bergamo), 2 aprile 2014 - È stato condannato a 3 anni di reclusione per omicidio colposo Conea Vasile, romeno di 26 anni residente a Palosco che la sera del 18 febbraio del 2011, a Mornico, lungo la provinciale 98, alla guida della sua Renault Megane aveva attraversato con il rosso un incrocio, tagliando la strada ad una Seat Alhambra, condotta da un muratore 34enne di Brescia. Nello schianto era morto il figlio di Vasile, Andrei, di soli sette mesi, sbalzato fuori dall’abitacolo, mentre la moglie dell’uomo era rimasta ferita gravemente e nonostante diversi interventi chirurgici, si era ritrovata paralizzata e aveva perso il bambino che aspettava (era incinta di due mesi). Il giudice Donatella Nava ha disposto un risarcimento di 230mila euro a favore della consorte del romeno, al quale è stata sospesa la patente per 2 anni. L’uomo è stato inoltre interdetto dai pubblici uffici per 5 anni.

Al momento della tragedia Conea Vasile, in compagnia della consorte, che aveva in braccio il figlioletto Andrei, stava raggiungendo il pediatra a Mornico, poichè il bambino aveva l’influenza. All’incrocio tra la provinciale 98 e via Malaghi la loro auto si era scontrata lateralmente e in modo violento con la Seat del muratore bresciano, tanto che la Renault Megane del romeno era finita fuori strada. I soccorsi erano arrivati in pochi minuti e il piccolo era stato trasporto d’urgenza all’ospedale di Bergamo, dove era spirato la sera stessa. Le indagini effettuate dalla stradale di Treviglio avevano accertato che Vasile Conea, a quell’incrocio, era passato con il rosso. Il giovane ha sempre sostenuto che la Seat viaggiava a fari spenti e che lui era passato con il rosso perchè spinto dalla fretta di arrivare dal pediatra, dato che il bambino stava male e piangeva. A causa della poca luce non aveva visto arrivare l’altra vettura.