Brembate di Sopra (Bergamo), 25 marzo 2014 - «Le ho provate tutte, ma non sono riuscito a rinnovare il permesso di soggiorno e così ho perso anche il lavoro. Ormai sono quasi per strada, senza casa, senza niente». Torna a parlare Mohamed Fikri, il marocchino di 26 anni che è stato l’unico indagato per la morte di Yara Gambirasio, la 13enne di Brembate Sopra scomparsa il 26 novembre 2010 e il cui cadavere fu trovato il 26 febbraio 2011 a Chignolo d’Isola. L’immigrato è stato iscritto nel registro degli indagati prima per omicidio e poi per favoreggiamento. È stato scagionato definitivamente.

Ieri Fikri è intervenuto telefonicamente alla trasmissione tv Mattino Cinque, su Canale 5. Ha detto di essere costretto «se non avrò il permesso di soggiorno», a tornare in Africa. «Venti giorni fa ho trovato un lavoro — ha spiegato —, ma l’ho già perso a causa del mancato rinnovo del permesso. Una situazione incredibile». Fikri è al lavoro con i suoi legali per preparare la richiesta di riparazione per ingiusta detenzione, relativamente ai tre giorni trascorsi in carcere subito dopo essere stato fermato, il 4 dicembre 2010, a bordo di un traghetto che lo stava portando dalla famiglia in Marocco. All’epoca era stato indagato per l’omicidio della ragazzina: contro di lui una frase pronunciata in arabo al telefono, inizialmente tradotta con «Allah, mi perdoni, non l’ho uccisa io», ma successivamente smentita da altre traduzioni.

 

di Mi.An.