Bergamo, 14 marzo 2014 - Come nel film "Smetto quando voglio": passano indenni ai controlli perché la sostanza che trasportano non è ufficialmente una droga. E' l'avventura ai limiti della legalità di due romeni fermati sorpresi all'aeroporto di Orio al Serio con oltre 70 chili di 'chat'. Quest'ultima per l'Organizzazione mondiale della sanita' è una droga ma per la Consulta, che ha bocciato una parte della legge Fini, non e' assimilabile agli altri stupefacenti. Cosi' l'hanno fatta franca e il giudice li ha assolti dal reato di detenzione di droga.

Tutto ha avuto inizio giovedì alla dogana di Orio, dove è stata fermata una coppia di romeni, lui di 25 anni, lei di 19. Nei loro bagagli gli agenti trovano piante di chat, appunto pianta africana contenente un alcaloide stimolante: 36 chili in una, 37 nell'altra. Per i due scatta l'arresto per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Stamattina in direttissima i due si dichiarano ignari del contenuto. Il giudice prende atto che, se il chat era droga nel 2006, ora non e' piu' nella lista degli stupefacenti in quanto la Consulta ha bocciato parte della legge Fini che assimila questa pianta agli stupefacenti. I due sono stati rimessi in libertà.