Bergamo, 11 febbraio 2014 - Finalmente segnali di ripresa, ma la prudenza è d’obbligo. A Bergamo il 2013 si è chiuso con un netto recupero della produzione industriale. I dati della Camera di Commercio, relativi all’ultimo trimestre del 2013, indicano per la produzione industriale un aumento del 3,1% nell’arco di tre mesi e del 3,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La ripresa, tuttavia, non contagia l’artigianato manifatturiero, dove la congiuntura resta debole con un +0,5% nel trimestre e -0,4% su base annua.

A consuntivo, l’intero anno 2013 segna per Bergamo una crescita complessiva del +0,3% contro un risultato medio negativo per l’intera Lombardia. A questi segnali confortanti che sembrano prospettare un cambio di passo nella produzione, non corrispondono però numeri positivi sul fronte dell’occupazione. Nonostante la riduzione del ricorso alla cassa integrazione, gli addetti dell’industria sono diminuiti anche nell’ultima parte del 2013. In media, sull’intero anno 2013 la perdita di posti di lavoro è dell’1,2%, uguale a quella registrata nel 2012. La tendenza negativa dell’occupazione, in sostanza, potrà essere rovesciata solo se la ripresa si manterrà anche nei prossimi trimestri su tassi elevati. Anche perchè, come sottolineato, i dati positivi del ciclo industriale non si stanno ancora diffondendo a tutto il settore manifatturiero.

Nel commercio al dettaglio, invece, si registra un graduale miglioramento del giro d’affari in confronto all’anno precedente. L’aumento dell’1,1% delle vendite va valutato con prudenza, tenendo conto, nello specifico, che nel settore alimentare si registra una flessione: -3,8% a Bergamo contro il -2,8% in Lombardia. Nell’edilizia, infine, i sussulti del dato provinciale, in caduta nell’ultimo trimestre, si attengono al dato medio regionale: -3% su base annua.