Bergamo, 7 febbraio 2014 - Sei anni fa, una selezione della straordinaria collezione artistica dell’Accademia Carrara, la pinacoteca bergamasca, è stata portata altrove: risiede stabilmente, infatti, nel Palazzo della Ragione di Piazza Vecchia, a Bergamo Alta. Un’esposizione che sarebbe dovuta durare due soli anni, in modo da consentire la realizzazione e il completamento dei lavori di riammodernamento e restauro dell’edificio storico della pinacoteca: il termine dei lavori era infatti previsto per il 2010. In questo periodo, proprio per non nascondere nei magazzini le opere, molte sono state prestate a esposizioni sia nazionali sia internazionali. Ma ora la situazione si è fatta più grave e si parla di «affaire Carrara» relativo alla storia nata nel 2008.

Solo lo scorso anno l’assessore ai lavori pubblici del Comune, Alessio Saltarelli, plaudiva alla conclusione di un cantiere costellato da mille problemi e tempi decisamente lunghi (si va dal ritardo di cinque mesi per l’inizio dei lavori alla scoperta dell’assenza di fondamenta, dalle cause legali sugli interventi per il condizionamento al ritardo di nove mesi sulla conclusione dei collaudi) e si annunciava l’inaugurazione della Carrara riammodernata e riallestita a maggio 2014.

Oggi si prevede un ulteriore ritardo nella riapertura, stimata a ottobre: quattro mesi per l’appalto dei lavori di riallestimento, due per i lavori veri e propri, altri due per procedere all’allocazione dei circa 550 dipinti che compongono la collezione della Carrara. Un ritardo dovuto alle firme mancanti sulla convenzione tra Comune e Fondazione Credito Bergamasco, che già da due anni ha messo sul tavolo un milione e 250mila euro per permettere il riallestimento della Carrara e la sua restituzione alla città.

Come se non bastasse ci sono i dubbi e le incertezze, prima fra tutte il ruolo e la presenza del Comune di Bergamo, legate alla gestione futura della pinacoteca, che sarà affidata a una Fondazione di privati, per non parlare del previsto lievitamento dei costi di gestione (dai 900mila del 2008 a quasi tre milioni e mezzo di euro) che ha sollevato preoccupazioni bipartisan in consiglio comunale. Di certo c’è che sarà la prossima amministrazione comunale di Bergamo a riaprire l’Accademia dedicata al conte Giacomo Carrara: quella che sarebbe dovuta essere biglietto da visita verso la rielezione dell’attuale sindaco di centrodestra Franco Tentorio rischia di essere un assist alla campagna elettorale del centrosinistra.

La pinacoteca bergamasca —accanto alla quale sorge l’Accademia di Belle Arti, che fino al 1912 fu ospitata nell’edificio della pinacoteca — ha recentemente presentato un nuovo logo e una nuova immagine coordinata: finché la stessa non sarà riaperta nella sua sede storica sarà sempre decisamente poco.