Valle Cavallina (Bergamo), 19 dicembre 2013 - Avrebbe violentato la figlia di 14 anni, fin da quando la ragazzina aveva 6 anni, e in un’occasione avrebbe compiuto atti sessuali anche sulla figlia maggiore, di 17 anni. Per questo un muratore bergamasco di 55 anni, residente in un comune della Valle Cavallina, è stato arrestato lunedì sera dai carabinieri di Sarnico con l’accusa di violenza sessuale su minore.

L’arresto è stato compiuto in flagranza di reato: il 55enne, infatti, è stato ripreso da alcune telecamere nascoste, installate da qualche giorno nella cucina, nel salotto e nella camera da letto della sua abitazione, mentre stava palpeggiando la figlia maggiore, che era seduta sulle sue ginocchia (entrambi erano vestiti) e stava tranquillamente armeggiando con il cellulare. La giovane ha spiegato che era la prima volta che il genitore abusava di lei, ma il pubblico ministero Gianluigi Dettori, che coordina l’inchiesta, è convinto del contrario.

Non si spiegherebbe altrimenti, secondo il pm, la tranquillità della 17enne mentre il padre la toccava, come se fosse abituata a questo tipo di comportamento. La moglie dell’uomo, che lavora in una fabbrica e che lunedì sera era al lavoro (faceva il turno serale), è risultata all’oscuro di tutto. Venuta a conoscenza della vicenda, si è messa a inveire contro i militari: «Non ci credo — ha detto — È tutta una montatura, ci volete rovinare». Dopo aver faticosamente ammesso gli abusi, le due figlie hanno ritrattato le loro versioni.

La vicenda è emersa lo scorso luglio, dopo che la figlia 14enne aveva scritto in alcuni temi quello che le avrebbe fatto il papà. La scuola aveva fatto denuncia ed erano scattate le indagini, dalle quali è emerso un quadro terribile. La ragazzina sarebbe stata violentata dal papà quando aveva solo 6 anni. All’età di 7 anni, inoltre, aveva tentato di suicidarsi buttandosi dal tetto di casa ed era stata salvata da uno zio che, vista la scena, era riuscito ad afferrarla. La piccola aveva spiegato il suo gesto, dicendo che voleva raggiungere in cielo due zii, morti giovani a causa di una grave malattia. Il sospetto degli investigatori, invece, è che abbia voluto morire dopo essere stata abusata dal genitore.

Nonostante questo, il padre avrebbe continuato ad abusare di lei (le analisi mediche hanno accertato che, a differenza della sorella, non è vergine). A luglio, però, qualcosa è scattato nella mente della 14enne, che, oltre ai temi, ha raccontato la sua odisseea , seppur sfumandola, anche su Facebook, con messaggi del tipo «Non lo denuncio (senza fare nomi, ndr) per non fare del male a mia mamma». Sempre sul social network e in qualche altro tema scolastico la giovane avrebbe anche manifestato l’intenzione di togliersi la vita. Di fronte a questa situazione, il pm Dettori venerdì scorso ha fatto installare delle telecamere nascoste nell’appartamento dell’uomo. E lunedì sera, di fronte a quello che stava accadendo con la figlia maggiore, è scattato l’arresto. Questa mattina l’uomo verrà interrogato dal gip Patrizia Ingrascì.