Milano, 5 dicembre 2013 - I cantieri non si fermeranno. E questa è una buona notizia per i cittadini lombardi, che non dovranno attendere più del dovuto per il completamento della Pedemontana. Tuttavia, la sentenza del Tar depositata due giorni fa muove più di una critica alla procedura di assegnazione dell’appalto da 2,3 miliardi di euro per la realizzazione delle tratte B1, B2, C e D dell’arteria che velocizzerà gli spostamenti nell’area nord di Milano, collegando la provincia di Varese a quella di Bergamo.

Secondo i giudici amministrativi, chiamati in causa dal ricorso del consorzio Pedelombarda 2 (giunto secondo nella gara datata 2011), i lavori sono stati «illegittimamente» assegnati all’associazione temporanea di imprese capitanata da Strabag spa. Perché? Lo spiega nel dettaglio la consulenza tecnica del professor Carmelo Majorana dell’Università degli Studi di Padova: stando alle conclusioni del perito, i vincitori non avrebbero dovuto essere ammessi, perché, «pur presentando risvolti migliorativi sul piano ambientale», il progetto della Strabag contiene «modificazioni strutturali delle opere, in particolare delle gallerie, tali da alterarne le caratteristiche qualitative e prestazionali». Cambiamenti così invasivi, conclude il Tribunale, da determinare «l’emersione di un rischio di cedimenti di carreggiata». Tanto non basta per dichiarare inefficace il contratto siglato nel febbraio 2012, ma solo per annullare il provvedimento di aggiudicazione definitiva datato 21 novembre 2011.

Si va avanti, insomma: «Si procede con i lavori senza nessuna pausa o problematica», assicura la stazione appaltante Autostrada Pedemontana Lombarda spa. Che, però, dovrà risarcire 21,95 milioni di euro al consorzio Pedelombarda 2. Cifra alla quale i giudici sono arrivati dopo un lungo e articolato calcolo: a fronte della richiesta dei ricorrenti di avere 230 milioni (10% del valore iniziale dell’appalto) come risarcimento per mancati utili più altri 69 per «danno curriculare», il Tribunale ha ritenuto congrua la percentuale dell’1,5% su 1,46 miliardi di euro, vale a dire l’ammontare della proposta di Strabag. Un verdetto che verrà quasi certamente appellato da Pedemontana. Anche perché il Tar ha pure disposto la trasmissione degli atti sia alla Corte dei Conti che alla Procura della Repubblica di Milano. Il motivo? «L’offerta risultata illegittimamente aggiudicataria — concludono in via Corridoni — si caratterizza per un’evidente maggiore onerosità per la stazione appaltante rispetto a quella presentata dalla seconda classificata, perché eccede quest’ultima di circa 120 milioni di euro».

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