Bergamo, 18 settembre 2013 - Emozionati. Commossi. Composti nel loro dolore. Ancora frastornati per quello che è successo in questi giorni. I genitori di Eleonora Cantamessa, la ginecologa investita e uccisa l’8 settembre mentre prestava soccorso a Chiuduno all’indiano Baldev Kumar, rimasto ferito in una rissa e poi deceduto, hanno ricevuto ieri mattina dal presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Raffaele Cattaneo, una targa ricordo «per il gesto eroico compiuto con il sacrificio della propria vita» da Eleonora.

Con mamma Mariella e papà Silvano erano presenti il fratello del medico morto, Luigi; il presidente della Provincia di Bergamo, Ettore Pirovano e i sindaci di Chiuduno, Stefano Locatelli e di Trescore Balneario, il comune dove abitava e aveva il suo studio la dottoressa, Alberto Finazzi. «Si tratta di una vicenda che ci dimostra quanto può essere grande e generoso l’animo umano — ha sottolineato Cattaneo — Eleonora, come ci ha ricordato Papa Francesco si è dimostrata una buona samaritana. Ci lascia un grande esempio di eroismo civile. Mariella e Silvano — ha proseguito il presidente Cattaneo riferendosi ai genitori di Eleonora — ci hanno lasciato una testimonianza che difficilmente dimenticheremo, per la dignità e la compostezza per l’apertura verso l’altro». Cattaneo ha chiuso il suo intervento ricordando una frase cara a Eleonora: «La vita sta tutta nel come la guardi».

«Chiedo che l’esempio di mia figlia non sia dimenticato — ha detto in aula la signora Mariella — Eleonora ha avuto il coraggio di scendere dall’auto sulla quale si trovava con un amico e intervenire proprio per il valore che dava alla vita. Mi chiedo come mai sia scoppiata quella rissa, vorrei che le risposte le dessero le persone che hanno in mano la nostra società, perchè io non riesco a trovarle».

Intanto Vicky Vicky, il 25enne indiano in carcere con l’accusa di aver ucciso Eleonora, ieri ha inviato una lettera di scuse alla famiglia Cantamessa. «Non è un’ammissione di colpa — ha spiegato il suo difensore, l’avvocato Benedetto Maria Bonomo — ma un atto morale e di rispetto». Il legale ha anche annunciato che nei prossimi giorni farà ricorso al Tribunale della Libertà contro la carcerazione del suo assistito: «Nella ricostruzione di tutta la vicenda — ha sottolineato — c’è qualcosa che non ci convince».

di Michele Andreucci