Bergamo, 22 luglio 2013 - Fa discutere a Bergamo la grave situazione in cui versano le sezioni Fallimentare e Lavoro del Tribunale, dove la generale situazione di crisi ha notevolmente incrementato il carico di lavoro mentre il personale è diminuito. Nel 2013 si è registrato un sensibile aumento dei fallimenti (150 al primo giugno, a fronte dei 105 del primo semestre del 2012) ed un aumento del 100% dei concordati preventivi, che sono ad oggi 70, contro i 69 registrati in tutto il 2012.

«Questa situazione comporta gravi conseguenze e frustra le legittime aspettative di giustizia di cittadini ed imprese, che vedono sempre più dilatarsi i tempi necessari ad ottenere la tutela a cui hanno diritto — commentano Sergio Gandi (Pd), Roberto Bruni (Patto Civico) e Elena Carnevali (Pd), consiglieri di opposizione che sul problema hanno presentato un ordine del giorno urgente a Palazzo Frizzoni — Lo stesso problema è stato segnalato anche dai sindacati al presidente del Tribunale, Ezio Siniscalchi e al Consiglio Superiore della Magistratura. Pensiamo che la politica debba fare uno sforzo per invertire la rotta. Per questo chiediamo che sindaco e Giunta si impegnino a sollecitare fortemente, anche per tramite dei parlamentati bergamaschi, il Consiglio Superiore della Magistratura ed il Ministero della Giustizia a provvedere alla copertura degli organici dei magistrati in servizio presso la sezione Fallimentare e la sezione Lavoro del Tribunale di Bergamo, e a tenere in debito conto delle effettive esigenze del circondario del Tribunale di Bergamo in occasione della rivalutazione delle piante organiche prevista per fine 2013. «Il dato è oggettivo: rispetto al 2004 il carico di lavoro è triplicato, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, mentre i magistrati in organico sono sempre lo stesso numero».

Il punto di vista dei 3 giudici della sezione Fallimenti del Tribunale non lascia spazio a dubbi: la situazione sta peggiorando sempre di più, a rischio di paralizzare quello che ormai è diventato uno dei settori nevralgici degli uffici giudiziari. Una soluzione potrebbe essere l’aumento d’organico, bloccato da anni. «Siamo fermi ai numeri di prima della crisi — sottolinea il coordinatore Massimo Gaballo (che a settembre passerà alla Procura Generale di Milano) — Si stanno rivalutando le piante organiche sulla base della popolazione e delle esigenze: Bergamo risulterebbe in sofferenza di 5 magistrati, invece Milano ne ha già 32 di troppo. Una variazione tabellare è prevista per fine anno: dovremo combattere per avere più magistrati».

di Michele Andreucci