Bergamo, 17 luglio 2013 - Prosegue la vicenda Calderoli-Kyenge. Dopo le scuse di ieri del vicepresidente del Senato, questa mattina, la Procura della Repubblica di Bergamo ha aperto un fascicolo.

"Diffamazione aggravata dall'odio razziale": con questa accusa Roberto Calderoli e' formalmente indagato per le sue frasi pronunciate sabato sera a Treviglio sul ministro Kyenge, paragonato a un orango (IL VIDEO). Già ieri un avvocato aveva presentato una denuncia chiedendo alla Procura di verificare se le parole di Calderoli configurassero un reato.  Il procuratore di Bergamo Francesco Dettori ha raccolto tutti gli articoli di stampa sul comizio e ha acquisito l'audio del discorso di Calderoli, aprendo quindi il fascicolo. 

''Visto che ci sono due denunce presentate contro di me, ritengo sia un atto dovuto''. Così il diretto interessato, il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli, ha commentato la notizia con i cronisti a palazzo Madama.

 

CODACONS: "CALDEROLI VENGA SOSPESO" - Il Codacons ha chiesto di sospendere Roberto Calderoli dagli incarichi istituzionali, dopo gli attacchi rivolti al ministro dell'Integrazione Cecile Kyenge. Il presidente dell'associazione, Carlo Rienzi, ha spiegato: "Ci attendiamo un provvedimento dal Collegio dei Questori del Senato al quale abbiamo formalmente chiesto di sospendere Roberto Calderoli dai suoi incarichi istituzionali".

Inoltre, dal Codacons fanno sapere che l'inchiesta aperta dalla procura di Bergamo, sempre per le offese rivolte al ministro Kyenge, e' stata aperta in seguito a un esposto depositato lunedi' dall'associazione dei consumatori.- In particolare, il Codacons aveva chiesto alla magistratura di Bergamo di verificare "la sussistenza di eventuali reati". Nell'esposto del Codacons si legge che le dichiarazioni del vicepresidente "risulterebbero non solo lesive dell'ordine pubblico e della dignita' umana, ma anche chiaramente idonee ad istigare l'odio razziale".