Bergamo, 14 luglio 2013 - Un invito alla BèrghemFest per riportare la pace tra il leghista {{WIKILINK}}Roberto Calderoli {{/WIKILINK}}e il ministro dell'Integrazione {{WIKILINK}}Cecile Kyenge{{/WIKILINK}} dopo l'uragano sollevato dala frase rivolta del politico lombardo "Quando vedo le immagini della Kyenge non posso non pensare alle sembianze di un orango". Il politico bergamasco ha cercato di calmare le acque con un invito nel capoluogo orobico: "Per farmi perdonare dal ministro Kyenge la invito ufficialmente ad un dibattito alla Berghemfest nel mese di agosto, la tradizionale festa della Lega a Bergamo". Poi precisa: "Ma sappia che non le farò sconti sulle critiche al suo modo di fare politica dell’immigrazione e su quel che dice a proposito dello ius soli".

"Sarà una occasione per scusarmi di persona - ha spiegato Calderoli - d’altra parte la BèrghemFest ha sempre ospitato dibattiti anche accesi tra diverse posizioni politiche. L’anno scorso ad esempio ci confrontammo in maniera vivace con il ministro Quagliariello e con il presidente Chiti sulle riforme". In tarda serata Calderoli ha chiamato il ministro dell'Integrazione per scusarsi. "Ho parlato poco fa al telefono col ministro Kyenge e mi sono scusato. Ci siamo chiariti - ha aggiunto l'esponente leghista - e ci siamo dati appuntamento in Parlamento per un confronto franco e leale''.

 

KYENGE A BERGAMO - Cecile Kyenge è stata in città solo pochi giorni fa. Anche in quest'occasione le polemiche non erano mancate, soprattutto con il presidente della provincia Pirovano, che aveva detto di non essere stato messo a conoscenza del programma della visita, che prevedeva anche un incontro con i rappresentanti degli enti locali. In centinaia avevano infine fatto proprio l'appello accogliendo il ministro con un applauso, senza le annunciate contestazioni.