Treviglio, 18 giugno 2013 - Per vendicarsi del patrigno che maltrattava e picchiava la madre si è inventata un finto sequestro di due mesi e una finta violenza sessuale, incolpando l’uomo di aver organizzato tutto attraverso la complicità di due suoi amici. Ma è stata smascherata dalle intercettazioni telefoniche disposte dal pm Gianluigi Dettori, che hanno appurato che in quel periodo si trovava a Milano in compagnia del suo fidanzato, un marocchino di 29 anni.

Protagonista della vicenda una 17enne, anch’essa di origine marocchina, in Italia da 8 mesi, che adesso rischia di finire nei guai per calunnia. La vicenda risale al 2 maggio scorso, quando la mamma denuncia la scomparsa della ragazza, che mancava da casa dal 30 marzo. Il 28 maggio la giovane rientra nell’abitazione, dove abita con la donna (il patrigno, anch’egli marocchino, denunciato dalla 17enne per maltrattamenti, era stato allontanato dall’abitazione).

L’immigrata spiega con una versione choc i due mesi di assenza. Afferma che il 30 marzo, mentre passeggiava nella zona della fiera di Treviglio, due ragazzi marocchini l’avrebbero affiancata con l’auto e caricata a forza sulla vettura. Trasportata in un appartamento isolato nella zona di Sarnico, uno dei due l’avrebbe violentata ripetutamente per tutto il periodo del sequestro.

La ragazza avrebbe raccontato anche della presenza del patrigno nell’appartamento, dove veniva tenuta segregata in una stanza, guardata a vista dall’altro giovane: secondo la versione della 17enne sarebbe stato l’uomo a ordinare il suo sequestro e le violenze sessuali per vendicarsi della sua denuncia per maltrattamenti nei confronti della madre. Poi, il rientro a casa, spiegato con la decisione dei suoi presunti sequestratori di lasciarla andare. I carabinieri di Treviglio capiscono però che c’è qualcosa che non torna nel racconto della ragazzina e preferiscono indagare a fondo, per mezzo anche di intercettazioni telefoniche. Sono proprio queste a smascherare la ragazzina che, interrogata nuovamente dal pm Gianluigi Dettori, crolla.

Secondo gli inquirenti, la 17enne avrebbe inscenato il tutto per vendicarsi del patrigno e per poter trascorrere due mesi in compagnia del fidanzato, la relazione con il quale non era ben vista dalla madre. Chiariti i fatti, il pm Dettori ha inviato gli atti alla Procura dei minori di Brescia, chiedendo l’archiviazione per i tre uomini accusati dalla 17enne, i due sequestratori e il patrigno. La ragazza, invece, rischia ora una denuncia per calunnia.

di Michele Andreucci