Bergamo, 8 marzo 2013 - La Squadra mobile della questura di Bergamo ha arrestato il presunto autore dell’omicidio di Stefan Catalin Burcuta, il romeno di 37 anni ucciso sabato notte in un distributore di carburante alle porte di Bergamo, dopo un litigio con una prostituta albanese. Il cognato della vittima, di 41 anni, anch’egli colpito dall’omicida, era rimasto ferito in modo lieve.

Si tratta di un albanese di 34 anni, B.M.. L'uomo, incensurato e regolare in Italia, è stato arrestato dalla Squadra mobile di Bergamo all’interno di un McDonald’s di corso Lodi a Milano, dove si era fermato a mangiare un panino dopo aver telefonato, da una vicina cabina, alla sua fidanzata, la prostituta moldava di 26 anni con la quale Burcuta e suo cognato avevano avuto una discussione poco prima che il romeno venisse ucciso.

E' stata proprio la telefonata a consentire agli inquirenti di prendere l'uomo: la fidanzata era infatti tenuta sotto controllo da alcuni giorni e le sue chiamate erano intercettate. "Bravi, mi avete trovato", ha detto l’albanese ai poliziotti, che gli hanno notificato il fermo di indiziato di delitto per omicidio volontario, sfruttamento della prostituzione e lesioni aggravate. Ora è in carcere a San Vittore in attesa della convalida.

Il capo della Squadra mobile di Bergamo, Gianpaolo Bonafini, nel corso di una conferenza stampa ha spiegato che la lite con la prostituta romena all'origine dell'omicidio di Stefan Catalin Burcuta sarebbe scoppiata perchè l'uomo non si era ritenuto soddisfatto della prestazione sessuale, così le aveva chiesto indietro la somma di 30 euro che aveva pagato. La donna si è rifiutata ma Burcuta e il cognato l'hanno aggredita e spintonata. L'intera scena è stata ripesa dalle telecamere del distributore.

La moldava aveva così telefonato al fidanzato Bledar Marini, che era subito intervenuto in suo soccorso e aveva accoltellato Burcuta. I due fidanzati si erano poi resi irreperibili. Ieri la telefonata del fidanzato si è rivelata fondamentale per risalire a lui e arrestarlo.