Bergamo, 16 gennaio 2013  - Fa ancora discutere il caso della ragazza di 24 anni incinta da poche settimane violentata in Borgo Santa Caterina da Vilson Ramaj, operaio kosovaro di 32 anni, regolare e in Italia da molti anni, incensurato. Dopo le polemiche dei giorni scorsi scatenate dalla decisione del pm Gianluigi Dettori di concedergli gli arresti domiciliari, questa volta la miccia è stata accesa dalle parole del procuratore capo di Bergamo, Francesco Dettori, che ad un quotidiano locale ha dichiarato: «Lo dico con tutto il rammarico, ma sarebbe bene che le donne di sera non uscissero da sole».

Una dichiarazione che ha dato il là a reazioni anche da parte del mondo politico, a destra come a sinistra. Secondo il consigliere provinciale del Pdl, Matteo Oriani, «non ci si deve arrendere alla criminalità, ma fornire maggiore sicurezza ai cittadini. La dichiarazione del procuratore Dettori mi lascia esterrefatto. Se le donne fossero costrette a girare “scortate” sarebbe un fallimento per qualsiasi servitore dello Stato, che sia un politico o un magistrato. La frase di Dettori ha il sapore di una vera e propria resa delle istituzioni, ma non è alzando bandiera bianca che si impedirà ai criminali di colpire».


Dura anche Elisabetta Olivari, candidata alle Regionali del 24 e 25 febbraio per il Partito Democratico: «Avrei voluto sentire ben altre parole - spiega - Sono una donna, ho 34 anni, abito in città, lavoro in città, faccio politica. Contando che la campagna elettorale si organizza anche con incontri e riunioni serali, chiedo al procuratore Dettori: ci sta forse suggerendo di stare a casa? Voglio credere che il senso della sua frase sia stato male interpretato». Replicando alle critiche, il procuratore ha sottolineato ieri che la sua è stata solo «un’amara e desolante constatazione. Non volevo certamente dettare una regola».


Intanto i legali dell’operaio kosovaro, gli avvocati Rita Duzioni e Francesca Signorelli, sono ancora alla ricerca di una comunità che possa accogliere la moglie e le figle piccoli di Vilson Ramaj, rimasti molto scossi dalla manifestazione di protesta di venerdì sera sotto la propria abitazione, dove l’uomo è ai domiciliari, con lancio di bottiglie e bicchieri contro l’edificio. «Se qualche comunità è disponibile ad accoglierle - lanciano un appello i legali - possono contattare il nostri studio in via Taramelli 2».

di Michele Andreucci