Bergamo, 14 gennaio 2013 - Erano armati di pistole e fucili i tre individui incappucciati che sabato notte, dopo aver fatto irruzione nella pizzeria-discobar «Coconut» di Cortenuova, nella Bassa Bergamasca, hanno freddato il titolare, Ahmed Ammerti, 47 anni, sposato, nato in Marocco ma cittadino italiano, residente a Nembro, paese della Valle Seriana. L’uomo è stato raggiunto da diversi colpi di pistola (pare più di tre) in pieno petto. Sanguinante, la vittima si è trascinata verso l’esterno del locale, poi si è accasciata a terra senza vita. Gli assassini si sono allontanati facendo perdere le tracce. Non si esclude la presenza di un quarto complice. Ancora sconosciuto il movente dell’agguato ma, viste le modalità, l’ipotesi più accreditata tra gli inquirenti è di un regolamento di conti legato, forse, allo spaccio. Anche perché dalla cassa non è stato portato via nulla.

 

C'è un elemento che avvalorerebbe la pista legata al giro di droga: un ragazzo, ieri mattina, ha trovato a pochi metri del «Coconut» un sacchetto con 50 grammi di hascisc e cocaina. Forse lo hanno perso i killer durante la fuga. A riguardo è massimo il riserbo da parte delle forze dell’ordine. E ora è caccia agli autori dell’omicidio: le indagini sono coordinate dal pm Franco Bettini. Ahmed Ammerti, con alle spalle precedenti per rissa, da anni gestiva il «Coconut», situato nella frazione Galeazze e frequentato quasi esclusivamente da maghrebini.

 

Poco prima dell’agguato - erano le 23.40 - nel locale, oltre ad Ahmed, c’erano tre clienti. I tre sicari (di cui per ora non si conosce la nazionalità) avevano il volto coperto da passamontagna. Una volta all’interno del pub hanno costretto i presenti a sdraiarsi. Il titolare avrebbe tentato di reagire brandendo un bastone. I banditi allora hanno fatto fuoco colpendolo in pieno petto. Scattato l’allarme, sul posto sono arrivati i carabinieri del Nucleo investigativo di Treviglio, i colleghi della scientifica di Bergamo e le unità cinofile. Nel corso dei rilievi sono stati recuperati tre bossoli. La salma del barista è stata composta nel nuovo ospedale di Bergamo per l’autopsia. Sconcerto tra gli abitanti della zona che hanno descritto Ammerti come una «brava persona che cacciava via i clienti che facevano troppo rumore».

 

di Rocco Sarubbi