di Silvia Balduzzi

Treviglio, 7 novembre 2012 — Da una parte la Regione Lombardia, che lo scorso 30 luglio ha emesso un giudizio positivo in ordine alla compatibilità ambientale per il progetto di discarica di cemento-amianto, da realizzare nell’ex cava Vailata, (situata tra i Comuni di Treviglio, Casirate e Calvenzano), sbloccandone di fatto l’iter.

Dall’altra il Coordinamento contro la discarica (composto da Comitato Tutela Ambiente di Treviglio, Legambiente Bassa Bergamasca, Comitato Calvenzanese, Cgil, Giovani Democratici, IdV, Pd, Sel, Rifondazione, Psi e Lista Borghi), che non ha intenzione di cedere ed ha unito tutte le forze nel comune intento di opporsi al progetto. Il coordinamento, infatti, scenderà in piazza sabato 10 novembre, invitando tutti i cittadini a partecipare alla “Giornata comune contro la discarica di amianto”, che prevede gazebo informativi in piazza Mercato dalle 9 alle 13 e in piazza Manara dalle 9 alle 17, dove sarà possibile firmare la petizione da inviare in regione e al Parlamento Europeo, che ha già raccolto quasi un migliaio di adesioni.

Dalla stessa piazza Manara, poi, alle 17 partirà una fiaccolata per ribadire il no alla discarica, «un corteo senza connotazione politica - comunicano gli organizzatori - e aperto a tutta la cittadinanza». L’ex sindaco Ariella Borghi lancia un appello all’amministrazione comunale, anch’essa contraria al progetto: «La speranza - dice - è che anche sindaco, consiglieri e assessori scendano in piazza con noi, perché il no che Treviglio dice alla discarica di amianto possa essere visibilmente trasversale e, quindi, ancora più forte e chiaro».

«Tra le maggiori motivazioni di contrarietà alla discarica nella ex cava Vailata – spiega Carlo Mancino, portavoce del Coordinamento – c’è il fatto che sarà vicina ad abitazioni e zone residenziali ed industriali/artigianali; poi nell’area è presente una falda acquifera affiorante ed esiste un problema di escursione di falda in contrasto con le leggi vigenti. Inoltre il trasporto e lo stoccaggio delle lastre di amianto, se non a norma, potrebbero provocare aerodispersione delle fibre di amianto, pericolose in quanto cancerogene. Senza contare, infine, che la discarica sarà aperta a materiale proveniente da tutta Italia e dall’estero, e nessuno potrà garantire che servirà a smaltire solo l’amianto presente a Treviglio e dintorni, poiché non è attualmente possibile imporre alcun vincolo di provenienza essendo rifiuti speciali».

Nei prossimi giorni è atteso il deposito da parte del Comune di Treviglio (e di quelli di Calvenzano e Casirate) di un ricorso al Tar per l’annullamento del provvedimento col quale la Regione ha dato l’ok sulla compatibilità ambientale della discarica. A porre l’attenzione sulla questione è anche Legambiente: «Noi presenteremo un ricorso al Tar ad adiuvandum, che appoggerà quello dei tre Comuni - spiegano Lorenzo Rota, presidente di Legambiente Bassa Bergamasca e Patrizio Dolcini del direttivo regionale di Legambiente Lombardia – Siamo pronti a tutto pur di opporci a questo progetto».